“Nella totalità della propria dirigenza, la Vittoria Sporting Futsal si dissocia completamente dal comportamento tenuto dalla giocatrice Palumbo negli ultimi istanti di gara contro la Vigor San Cataldo e, condannando ogni forma di violenza, si scusa con quanti presenti hanno dovuto assistere a scene indecorose che nulla hanno a che fare con lo sport. La nostra società, impegnata in prima linea nella crescita umana e sportiva dei piccoli atleti locali, nella diffusione dei valori sani dello sport, non può non rinnegare gli atteggiamenti violenti che mortificano di fatto lo sport.

Premesso che la tesserata Patrizia Palumbo si è da sempre distinta per impegno, professionalità, attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio, la Società, condannando ogni qualsiasi gesto di violenza o comportamenti non conformi alla legalità o alle leggi dello sport di cui può essersi resa Palumbo, comunica la decisione presa all’unanimità in seno al consiglio direttivo di sospendere la giocatrice dalle attività sportive fino a data da destinarsi”. Questa la dichiarazione del Presidente Di Natale in merito al Derby siciliano di serie A tra Vittoria Sporting Futsal e Vigor San Cataldo, sospeso ad appena 72 secondi dalla sirena, sul risultato di 6 a 2 in favore delle biancorosse, dal primo arbitro Signor Brischetto di Acireale, per un tentativo di aggressione portato avanti dalla calciatrice Palumbo ai suoi danni.

Le parole a caldo del DS Di Vita, sono un misto di delusione e amarezza: “In nome e per conto della Società che rappresento, non posso che condannare il gesto deprecabile e antisportivo subito dal signor Bischetto. Voglio comunque sottolineare come tutti i nostri tesserati presenti all’interno del rettangolo da gioco si sono impegnati a bloccare lo scatto d’ira della Palumbo, limitandone considerevolmente i risultati della tentata aggressione. Nessuna delle altre ragazze, né i dirigenti in panchina, hanno mai attaccato la terna arbitrale né verbalmente né fisicamente. L’unico nostro pensiero è stato quello di allontanare immediatamente la giocatrice espulsa dal campo in modo da poter riprendere l’incontro che ci vedeva nettamente avanti per 6 reti a 2, a soli 72 secondi dal termine. L’incolumità della terna arbitrale non è mai stata a rischio, anzi, tutta la nostra dirigenza si è prodigata affinché gli arbitri uscissero in tutta tranquillità dall’impianto di gioco. Adesso non ci resta che attendere il comunicato ufficiale in settimana, nella speranza che la lo scatto d’ira violento di una giocatrice non venga “pagato” da tutti.

Non accettiamo, infine, che una singola azione, deprecabile e solitaria, di una tesserata, permetta a qualche sciacallo di gettare fango, alla prima occasione utile, sul lavoro, sui risultati e sui sacrifici che un gruppo di professionisti e di ragazze hanno svolto negli ultimi anni, generalizzando un comportamento che non ci

appartiene, che non ci è mai appartenuto, e per il quale molti hanno provato vergogna. La speranza è che ci venga concessa la possibilità di continuare a fare sport e che stavolta, a pagare, non sia la Società, che di colpe e responsabilità ne ha ben poche”.

Vittoria, 12.02.2017