La carica, l’adrenalina. C’è chi già si è dimenticato che ‘forma’ abbia e chi si mangia le mani in astinenza. Le domeniche pomeriggio al palazzetto, il pre-partita, lo spogliatoio come fortezza. Un pallone come arma. Quanto ne sente la mancanza Paola Marcone: vent’anni da presidente della Virtus Ciampino, il giallorosso marchiato a fuoco in ogni cm² di pelle. Due mesi e mezzo di nulla, di attesa, di movimenti senza palla tra una stanza e l’altra di casa. Con l’arrivo della Fase 2 ecco tornare anche lei, l’adrenalina. La passione che si riaccende e riaffiora in un brivido:

“Lunedì ho incontrato il mio staff che non vedevo dal 10 marzo. Sono ragazzi molto motivati e vogliosi, questo dà una linfa di entusiasmo non indifferente. Mi caricano! Li ho visti davvero entusiasti, tanto da condizionare anche me che ho 20 anni di esperienza e inizio a sentirli. La loro voglia ha motivato anche me!”.

E infatti Paola Marcone parla a raffica, è come me la ricordavo. Quell’energia non si è dispersa nella quarantena. Così come il lavoro di tutta la Virtus Ciampino. Se il futuro è un’incognita, le giallorosse lo combatteranno fianco a fianco con gli artefici di questa grande – mezza – stagione:

Quello che so per certo è che confermeremo tutto lo staff in blocco, anche perché stavano facendo molto bene, la stagione era più che positiva. Il lavoro di Davide (Del Papa, ndr) stava portando i suoi frutti e si è interrotto solo per le cause che tutti conosciamo. Lunedì ci siamo scambiati due parole, qualche progetto per il futuro, ma pianificare oggi non è semplice. Per tanti motivi. In passato la nostra forza è sempre stata quella di cercare di colmare le lacune presentate nella stagione precedente: quando c’era qualcosa che non andava, tentavamo di rimetterlo a posto nel campionato successivo. Ma quest’anno ci siamo fermati a metà campionato ed è impossibile continuare a operare come abbiamo sempre fatto. Non abbiamo avuto modo di confrontarci con le ragazze, che non vediamo da mesi. È strano”.

Qualche appassionato lo sa, non serve essere motociclisti. D’altronde io col Peugeot 50cc che ‘rubo’ alla mia ragazza quando è libero non posso dire di esserlo. Però esiste una metafora motoristica che si presta bene alla situazione odierna del calcio a 5: “Essere sulle uova“. Si è sulle uova quando la gomma posteriore scoda, la stabilità è precaria, la confidenza scarseggia. E oggi chi guida (e guiderà) il futsal dovrà tenere ben salde le mani sul manubrio per evitare la frittata:

“Attendiamo la Divisione – continua Paola Marcone -. Ci aspettiamo comunicazioni importanti per quanto riguarda le iscrizioni, se ci saranno o meno agevolazioni per le società. Da presidente, sono certa che la prossima sarà una stagione particolare: non sarà facile riallacciare contatti con gli sponsor, così come con i campi sia per le partite ufficiali che per la scuola calcio. Ci sono grandi problemi, soprattutto per le sanificazioni. Bisognerà capire se a settembre ci troveremo sempre a questo punto o se potremo lavorare in condizioni migliori. A oggi ci sono molte incertezze”.

Sul recente cambio di governance, con le dimissioni di Andrea Montemurro, la numero uno della Virtus Ciampino la pensa così:

“Io spero sempre che chi si sieda su quella poltrona faccia il bene del futsal, a prescindere da come si chiama. Quella è politica, e io faccio sport. Chi prenderà il posto di Montemurro dovrà avere passione e amore per il calcio a 5, così da cercare di alzare l’asticella di questo movimento che negli ultimi tempi si è un po’ arenato tra il coronavirus e altre questioni extrasportive”.

Di certo, servirà fare fronte comune. Le ‘guerre civili’ alle quali è andato incontro il movimento negli ultimi mesi avranno fatto l’interesse di qualcuno, più che probabile, ma non delle società:

“Le società avranno bisogno di tanti incentivi. Non avendo sponsor e strutture dove giocare diventa difficile andare avanti. La Divisione dovrà venirci incontro, permettendoci di superare una stagione che si prospetta diversa e complicata per tutti. Come il governo dovrà dare degli aiuti all’economia per ripartire, lo stesso dovranno fare le Federazioni con le società. Sarebbe un tendere la mano a chi è in difficoltà, e sarebbe importante. Uso il condizionale perché la vedo dura (ride, ndr)“.

Se ne parlerà, come è giusto che sia. Ma a chi fa calcio a 5 manca soprattutto il pallone: poco altro. Per questo Paola Marcone chiude con l’augurio di ritrovare ben presto quell’adrenalina per troppo tempo accantonata dal coronavirus:

“Spero che da qui a settembre l’emergenza sanitaria possa aver ormai intrapreso un binario positivo. Bisogna essere ottimisti, guardare il bicchiere mezzo pieno. Secondo me si ripartirà. A fatica, con un po’ di attenzione, ma si ripartirà. Federazioni e società dovranno trovare un punto in comune. Anche perché, sinceramente, non riesco ancora a vedere la mia vita senza un pallone. Mi trovo in difficoltà (ride, ndr). Per me è stato già emozionante rivedere lo staff, figuriamoci quanto sarà bello rivedere le ragazze scendere in campo”.