Davide Del Papa e il futsal dormiente, in tutti i sensi. Una battuta che ci è scappata vista l’ora – mezzogiorno inoltrato – e la voce dell’allenatore della Virtus Ciampino: “Mi perdonerai, ma ora la mattina me la prendo con comodo”. E fa bene, il mister, non c’è nulla da perdonare. Perché tra la nostra chiacchierata e il comunicato ufficiale della Divisione Calcio a 5 (“Attività sospese fino al 13 aprile”) è passata giusto qualche ora. Il Premier Conte aveva anticipato tutto, e il buon senso aveva preceduto anche il Presidente del Consiglio. Questione di logica.
L’Italia è tutt’altro che fuori dall’emergenza coronavirus. Serviranno più fasi – ha spiegato Conte -, prima del ritorno graduale alla normalità. È bene farci i conti. Nella quotidianità come nel futsal, dormiente, si diceva. Fermo ai primi di marzo, vivo nei ricordi e negli streaming delle grandi partite che furono. Al giorno d’oggi va così. E in casa Virtus Ciampino?
“Siamo sospesi un po’ come tutto il mondo del futsal, e non solo – ha esordito Davide Del papa. Il nostro preparatore atletico (Riccado Celsi, ndr) ha messo in piedi delle idee molto divertenti sul gruppo che abbiamo su Whatsapp. A ogni lettera dell’alfabeto ha legato un esercizio: poi ogni giorno si nomina una ragazza, e in base alla sua iniziale la squadra svolge l’esercizio corrispondente. Una cosa simpatica per tenerle attive anche a livello mentale, oltre che motorio”.
Allenare la mente, oltre che il corpo. Meccanismo fondamentale in tempi di quarantena. Ci piace.
“Il gruppo su Whatsapp è molto attivo e oggi (ieri, ndr) è anche il compleanno di Serena Furzi. Poverina (ride, ndr), compie 18 anni, non si dimenticherà mai di questa festa un po’ particolare. Comunque la Virtus è molto presente. Io e le giocatrici siamo sempre in contatto, e anche la presidente Paola Marcone ci chiama per sapere come stiamo. Tra noi c’è un buon legame”.
E poi si finisce a parlare di campo, e di politica. Si fa per dire. Di che ‘partito’ è Davide Del Papa? Finiamo la stagione o arrivederci a settembre?
“Io penso che serviranno almeno 2-3 settimane di allenamenti alle ragazze per ritrovare la condizione fisica. Perché, per quanto si possano muovere all’interno delle mura di casa o di un piccolo giardino, gli sta mancando il campo. L’agonismo, l’essere squadra. Poi prendere una decisione sarà difficile. A mio parere non sarebbe giusto annullare il campionato senza portarlo a termine. Ci sono società che hanno investito tanto, sotto l’aspetto economico e della programmazione per gli anni che verranno. Squadre che hanno costruito una rosa per il salto di categoria e che ora si trovano ferme lassù. Comunque servirà una mini-preparazione prima della ripresa ufficiale. Nel nostro girone mancano 6-7 giornate, magari si può fare qualche infrasettimanale: chi è più competente di me in materia starà già pensando al da farsi”.
Anche se giocare in mezzo alla settimana, per un dilettante, non è semplicissimo…
“Sì, anche se da calendario avremmo già dovuto affrontare un infrasettimanale il mercoledì. Che poi si stava discutendo di spostarlo a martedì visto che il nostro palazzetto a Ciampino sarebbe stato occupato. Sarà difficile giocare in mezzo alla settimana per noi che non siamo professionisti, specialmente per le ragazze che la mattina vanno al lavoro e la sera dovranno giocare. Se poi le cose dovessero rientrare velocemente, per metà aprile (come da attuale decreto, ndr), calcolando le 2-3 settimane di allenamenti si dovrebbe ripartire verso metà maggio. E tra campionato, playoff… si arriverebbe oltre luglio. La patata bollente ce l’ha chi deve decidere”.
Le strade da poter percorrere sono diverse. E, statene certi, a qualunque scelta seguiranno ostacoli e mugugni. Lamentele. Però Del Papa lancia un messaggio chiaro: giocare in estate si può, è giusto finire la stagione. Anche influenzando quella che verrà?
“A quel punto la Divisione deciderà il da farsi. Se il campionato 2020 dovesse prolungarsi oltremodo, magari la prossima stagione potrebbe iniziare più in là per permettere alle ragazze di riposarsi. In ogni caso, a prescindere dalla decisione che prenderanno, ci saranno contenti e scontenti. Noi dovremo adeguarci alle scelte di chi comanda, la Divisione”.
Dopo la ‘politica’, una curiosità. Per chiudere. Si sente tanto parlare dei preparatori atletici in questo periodo, giustamente, ma cosa fa un allenatore senza squadra?
“Di norma studia (ride, ndr). Arricchisce le proprie conoscenze, tenta di sviluppare nuove idee tattiche da applicare alle giocatrici che ha a disposizione. Io questo faccio. Quando i miei figli fanno i compiti, anche io faccio i miei. Prima lo facevo di corsa e di fretta, ora vista la situazione posso dedicarmici con tutta calma. Almeno un’oretta al giorno la trascorro così: se non si ha una forte passione alla base, è impossibile fare l’allenatore“.