Era il giorno della Befana, quel 6 gennaio del 2019 quando la Sabina Lazio superò per 1-0 la Best Villa Aurelia, grazie a un rigore trasformato da Sara Visconti, e alzò al cielo di Pomezia la Coppa Lazio di Serie C femminile. A guidare il team vincente, nel pieno della campagna culminata con la medaglia d’argento ottenuta nella finale nazionale disputata contro il Francavilla al PalaText, c’era Valeria Scattone.

Sia il trofeo che il piazzamento di rilievo, per l’ex tecnico biancoceleste, sono stati parte integrante di un percorso cominciato nella categoria provinciale e arrivato sino alla Serie A2. Prima di misurarsi nelle vesti di allenatrice, però, Scattone si era precedentemente fatta le ossa nello staff tecnico di Roberto Lelli all’Olimpus e alla Lazio Femminile: “Ho avuto la possibilità di conoscere persone meravigliose che stanno facendo la storia di questo sport, come Luciléia e Taty”, afferma l’ex giocatrice Blues.

Dopo la prova del fuoco sulla panchina biancoceleste nella semifinale scudetto contro l’Isolotto e il ritorno nel club di Roma Nord come braccio destro di Daniele D’Orto, la trainer, forte del quadriennio d’oro alla Sabina, è infine entrata a far parte della Ledesma Academy con il ruolo di responsabile del settore femminile. “In tre anni, abbiamo raggiunto dei buonissimi risultati, riuscendo nella stagione passata a iscriverci a ben tre campionati femminili, ossia l’Under 13 di calcio a 5, l’U15 nazionale di calcio e la Serie D di futsal”.

Per Scattone, tuttavia, le emozioni provate a ridosso della linea laterale sono vive più che mai: “Quello all’Academy è un ruolo che ricopro con tanto amore, in una società dove mi trovo benissimo, ma, ovviamente, devo dire che il 40×20 mi manca”. La coach, perciò, è pronta a rimettersi in gioco: “Se l’anno che verrà capitasse l’occasione, valuterei volentieri la possibilità di tornare ad allenare sul campo”.

Alessandro Cappellacci