Una bandiera tra i pali. Valentina Margarito è una vera e propria veterana del Real Statte, squadra prestigiosa dove da ben 11 anni gioca con grinta e passione. Tanto da considerarla una seconda famiglia. Numero uno della Nazionale, è indubbiamente tra i portieri più importanti d’Italia.

In questa intervista concessa in esclusiva a Ladyfutsal, Valentina ci racconta la sua bellissima carriera, oltre a dare un ampio sguardo sulla stagione che verrà…

Ciao Valentina! Partiamo dalla festa per la presentazione della squadra…
“E’ stata un emozione indescrivibile, c’era tantissima gente. Salire sul palco mi ha fatto commuovere tanto da non riuscire a parlare. L’emozione ha detto tutto”.

Cosa ti aspetti dalla stagione?
“Mi aspetto tanto perché stiamo lavorando molto bene con tanto entusiasmo e tanto spirito di sacrificio. Non deluderemo”.

Il tuo parere sul girone?
“Ci sarà tanto da lavorare per poter portare dei bei risultati, ci sono ottime squadre e si dovrà sudare, ma a noi piace cosi. Ci piace lottare per conquistare qualcosa. Vedo favorite Olimpus, Montesilvano e la Lazio di Chilelli”.

Da veterana e capitano, un tuo giudizio sul vostro mercato?
“E’ stato ottimo, abbiamo giocatrici di altissimo livello. Ragazze che oltre ad essere forti con i piedi e la mente, sono umili e con voglia di lavorare”.

Sei una autentica bandiera: cos’è per te il Real Statte?
“Sono 11 anni che gioco in questa grandissima società, ormai è diventata la mia seconda famiglia. Ci sono cresciuta, ho lasciato la mia famiglia a 16 anni per inseguire questa mia passione e ora sono onorata di portare questa fascia da capitano”.

Cosa significa indossare la maglia della Nazionale?
“La Nazionale per me rappresenta il top che può ottenere una giocatrice di futsal. Indossare la maglia azzurra è cosi emozionante da farti tornare bambina, quando sognavi di indossarla. Ora che la indosso mi dico: “Ce l’ho fatta”.

Il ricordo più bello della tua carriera?
“Vincere l’ultima Coppa Italia, con i miei genitori con le persone che amo presenti sugli spalti che, orgogliosissimi di me, piangevano di emozione”.

Come ti sei appassionata a questo sport?
“Beh, dire che mi addormentavo con la palla nel letto è poco! Ho iniziato a lanciarmi a terra all’età di 3 anni, sono sempre stata tra quei pali. Il mio vicinato era di tutti maschietti che mi mettevano in porta, essendo io l’unica femminuccia. Da, lì grazie ai miei amici, sono diventata quella che sono”.

Il tuo sogno?
“Alzare un trofeo con la fascia da capitano”.

Valentina, come vuoi concludere questa chiacchierata?
“Non smetterò mai di ringraziare la mia famiglia per avermi permesso di farmi arrivare fin qui. E’ grazie a loro. Non tutti permettono ai propri figli di andare lontani da casa a 16 anni, e io posso dire di ritenermi una ragazza fortunata e di avere una famiglia stupenda. Grazie infinitamente, grazie per avermi permesso di inseguire il mio sogno”.

Valentina Pochesci