Conto alla rovescia oramai per quanto riguarda il campionato di Serie A2: domenica 6 ottobre si riparte. L’Union Fenice vuole archiviare al più presto la sconfitta ai rigori in Coppa Divisione e farsi trovare pronta per il nuovo inizio. Ed è un nuovo inizio anche per Martino Maria Maritan, tecnico che quest’anno guiderà la compagine veneta. Ecco cosa ci ha raccontato in questa bella chiacchierata…

Mister, domenica una sconfitta ai rigori in Coppa Divisione contro la Noalese. Come valuta la vostra prova?

“Di sicuro non posso essere soddisfatto. Abbiamo delle attenuanti, questo è poco ma sicuro: i carichi di lavoro sono ancora molto alti, era la prima gara e c’era qualche assenza di troppo. Ma pretendo di più dalle mie ragazze. Siamo stati molto imprecisi in fase di costruzione, e ci sono stati diversi errori anche in fase difensiva. Al di là del passaggio al turno sfumato ai rigori, potevamo tranquillamente chiudere la gara nel corso dei tempi regolamentari e supplementari: a dimostrazione di questo, il gol preso nei supplementari poco dopo aver realizzato il 2-1. E’ chiaro che per loro è un po’ tutto nuovo, hanno cambiato allenatore e devono ancora assorbire i miei modi di giocare. Ci vorrà solo un po’ di tempo per trovare i giusti sincronismi, è fisiologico”.

Che squadra ha avuto modo di vedere durante il periodo di preparazione?

“Ho trovato un gruppo molto coeso e solido. Stiamo lavorando bene, le ragazze si stanno impegnando molto e vedo risposte molto positive. Ho trovato quello che mi avevano detto avrei trovato: sono sicuramente soddisfatto da questo punto di vista. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma le ragazze mi seguono e questa è la cosa importante”.

Anche per lei questa è una nuova realtà: ci racconti un po’ il suo percorso. 

“Sì, vengo da otto anni passati alla PSN Padova, di cui sette nel maschile e l’ultimo nel femminile: il presidente aveva insistito per tenermi un’altra stagione dandomi la squadra femminile, con la quale abbiamo vinto la C e la Coppa Veneto, fino ad arrivare in Final Four di Coppa Italia. Purtroppo poi il club non ha avuto un ricambio dirigenziale nel momento in cui è scaduto il mandato del presidente, che ha dovuto quindi chiudere i battenti”.

Come è arrivato alla Union Fenice?

“Mi ha contattato Alberto Bovo. Con il club ci siamo capiti piuttosto in fretta: io avevo altre due proposte molto interessanti nel maschile, però l’esperienza dell’anno scorso nel femminile mi era piaciuta molto e volevo provare un’altra avventura. Farlo in A2, con un club che ha storia, è stato un ulteriore fattore che mi ha portato a scegliere Union Fenice”.

Lei che ha esperienza sia nel maschile che nel femminile, quali differenze riscontra tra le due realtà?

“C’è una differenza profonda nell’approccio, a livello umano. I ragazzi prima si fidano dell’allenatore e poi eventualmente della persona, se dai loro modo di conoscerti. Con le ragazze succede l’inverso: prima serve un legame umano, dopo subentra la fiducia verso l’allenatore. Questa è la linea che spacca maggiormente le due realtà. Poi ovviamente anche nel lavoro sul campo e nella metodologia qualcosa va variato”.

Manca ormai poco all’inizio del campionato. Cosa pensa di questa A2? Si è già fatto un’idea sulle squadre del vostro girone?

“Sì, diciamo che le nostre rivali si sono rinforzate bene, soprattutto due-tre tra cui l’Audace, tanto per nominarne una. Abbiamo mantenuto il roster dell’anno scorso: essendo appena arrivato, e in più avendo visto le ragazze giocare la scorsa stagione e avendo trovato una base già molto buona, non ho chiesto sforzi alla società da questo punto di vista. Faremo il nostro al massimo delle nostre potenzialità. Poi è chiaro che sarà il campo a dirci se saremo all’altezza”:

Personalmente cosa si augura per questa stagione?

“E’ un’esperienza nuova, quindi di imparare qualcosa: anche noi allenatori continuiamo ad imparare man mano che ci troviamo a gestire gruppi diversi. Spero poi di poter insegnare a queste ragazze qualcosa in più di quanto già appreso, e ovviamente per quanto riguarda i risultati mi auguro di fare il meglio possibile, come mi ha chiesto il club”.

Valentina Pochesci