Sinistro all’incrocio e sorrisone a trentadue denti. È il marchio di fabbrica di Renata Adamatti: Renatinha per gli amici, fenomeno per chi ama il futsal femminile. Non a caso quinta miglior giocatrice del mondo secondo i Futsal Awards, tra l’altro, più di una spanna sopra tutti in Serie A e gioiello di casa Real Statte.

“Questa è una squadra che ha una grande storia ed è l’occasione giusta per crescere ancora”. Si era presentata così, a parole, una volta arrivata in Puglia. A quelle ha aggiunto naturalmente la magia:

Voltare pagina. Anche a questo serviva Statte, il rossoblu. Società storica dalla quale ripartire dopo una stagione  – anzi, metà – sciagurata. Non da Renatinha. La rottura del crociato le ha impedito di affermarsi alla Futsal Florentia, almeno non subito, ci sono voluti 6 mesi di calvario. Ma dal suo esordio in maglia gigliata (arrivato a febbraio 2019) ai playoff scudetto c’è stato poco spazio per incantare. Un mini-campionato nel campionato che, nonostante i numeri sempre di un certo spessore (19 reti), non è bastato farci sentire la magia. Se non a sprazzi, dissolta nell’etere. Non è bastato per ridare alla Serie A la vera Renata Adamatti: eliminata al primo turno playoff proprio dalla “sua” Ternana, quando si dice l’ironia della sorte.

Sentire la magia. Non vederla: assaporarla. Sarebbe troppo facile altrimenti. Renatinha va oltre il percettibile agli occhi, già accecati dall’incrollabile bellezza dell’intro del video qui sopra (per veri amanti del trash). Ventotto secondi di immondizia a introdurre 7′ e 12” di futsal su tela, ci mancava. Era tornata quest’anno in rossoblu.

Prima aveva incantato alla Woman Futsal Week in estate. L’Italia con o senza la brasiliana – per il migliore degli ossimori – viaggia agli antipodi, su due binari opposti. Adamatti ha portato gol e ulteriore spessore internazionale a una rosa che già pullulava di campionesse, un enorme passo per avvicinare le nazionali big d’Europa. E poi riportare il Real Statte tra le grandissime della Serie A, una sfida alla volta.

“Dicono sempre che bisogna giocare divertendosi ed è quello che provo a fare ogni volta che scendo in campo”.

Missione semi-compiuta. Maledetto coronavirus e maledetta Coppa Divisione, anche. Al primo grande appuntamento stagionale Renatinha ha steccato insieme a tutta la squadra: Salinis-Real Statte 6-1. È stata l’ultima partita dell’anno per le pugliesi, prima dello stop e della quarantena. Prima dei rimpianti e delle speranze per il futuro: ai tempi della ‘reclusione forzata’ c’è tanto spazio per pensare. E comunque sorridere, guardandosi indietro. Adamatti è seconda in classifica marcatori dietro Vanin (26 a 29), ha ritrovato la magia, è tornata a divertirsi col pallone ai piedi. Oltre che a incidere e non poco.

Il futsal di Renatinha è superiore perché non te lo aspetti, ti sorprende. O meglio. Ti aspetti faccia qualcosa, certo, ma il mento è sempre pronto a cascarci sui piedi. Sbigottiti, tra un “mamma mia” e una parolaccia di quelle genuine. Spontanee: di gioia o rassegnazione, dipende dai punti di vista.

 

Ho in mente, e qui parlo al singolare, un gol su tutti gli altri. Si è perso tra i meandri delle dirette Facebook ma mi sembra esplicativo, lo racconto.

Era il 22 gennaio: Real Statte-Falconara di Coppa Divisione, il quarto di finale (tostissimo) prima delle Final Four. La partita è tesa, una battaglia e questa volta non è per dire. Agonismo e intensità da finale scudetto. Le Citizens sono senza Pato, Pereira e Nona. Ma lottano e a metà ripresa sono avanti 1-2, entusiaste, infuocate. Tempo di scrivere minuto e punteggio (qui) che vedo con la coda dell’occhio la palla all’incrocio, chino sulla tastiera. Tutti la abbracciano ma avevo già capito. Erano passati 11” secondi dall’1-2, tanto è bastato a Renatinha per tagliare le gambe del Falconara e portare l’inerzia della partita (poi finita 5-3) tutta verso Statte. Ho alzato lo sguardo, tra un “mamma mia” e un “mortacci che gol” ed eccolo lì: un sorrisone a 32 denti.