Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia. Forse non è solo una regola matematica, ma anche uno status nel quale le cugine abruzzesi sono costrette a ritrovarsi. Infatti, il match si è concluso con lo stesso risultato della gara di andata: un 2-2 intriso di agonismo, competitività, grinta e grande qualità. Questa volta, però, è stato il Tikitaka (dopo il vantaggio iniziale) a rincorrere il Pescara e a ripristinare la parità, così come al contrario lo scorso 9 ottobre avevano fatto le ragazze di Morgado.

LA GARA – Non solo un derby, ma anche sfida tra le due prime della classe (a un solo punto di distanza). Emozioni a non finire in un match che ha tutte le premesse per essere esplosivo e non delude le aspettative. Il leit motiv della gara è ben chiaro sin dai primi secondi: i due quintetti sono agguerritissimi e non hanno intenzione di arrestarsi neanche un secondo. Occasioni a non finire per entrambe le compagini, più volte vicine al gol, spesso sventato dai riflessi incredibili delle rispettive numero 1, cicloniche a loro modo. All’inizio l’ago della bilancia sembra sportarsi sul TikiTaka, grazie alla conclusione di Vanin sul primo palo, arrivata allo scoccare del primo tempo. Ma il quintetto di Morgado è specialista nell’invertire la rotta. Succede tutto in due minuti, pareggio e sorpasso (tra il 4’ e il 6’ della ripresa): Boutimah recupera lo svantaggio, il portiere di movimento si dimostra ancora efficace (anche nella gara di andata il Pescara, sotto di 2 gol, era riuscito a riequilibrare la partita con questa strategia). Poi l’invenzione di Elpidio: la controlla col ginocchio, si gira, e da cecchino in fallibile la mette nell’angolino, imparabile per Duda. Vanin non si accontenta e la mette di nuovo in parità, sfruttando un calcio d’angolo riuscito alla perfezione. Fino alla fine col fiato sospeso ad attendere la svolta decisiva, le protagoniste della categoria non si risparmiano e spendono tutte le energie, ma nessuna delle due riesce a prevalere. Giusto così, il prosieguo del campionato darà il suo verdetto.

Francesca Febbo
Ufficio Stampa Tikitaka Planet