Non sempre i migliori escono vincitori ed è il caso di questo Ternana-Futsal Salinis. Intendiamoci, il Salinis ha disputato una stagione memorabile, raggiungendo con merito la finale play-off tutta da vivere contro il Montesilvano. Ma nel 2-2 del Pala Di Vittorio una stella ha brillato più delle altre e vestiva la maglia rossoverde – o meglio bianca – della Ternana: si tratta del numero 7, il capitano, Vanessa Pereira.

D’altronde, non a caso si diventa pluri pallone d’oro, non a caso, dopo la rivoluzione estiva, il club di Terni aveva affidato a lei la fascia al braccio. Il laterale brasiliano non si è fatto abbattere dall’ennesimo ostacolo, l’infortunio patito a ottobre, e ha trascinato le sue compagne fino al quarto posto in Regular Season con 23 reti. Poi i play-off, lo scontro con il Futsal Florentia e la sua doppietta decisiva nel momento cruciale del match di ritorno. Ancora una volta la Ternana è stata presa per mano da Vanessa, insieme fino alle semifinali.

Il 5-2 subito in casa del Salinis era difficile da ribaltare, una sentenza di superiorità di un gruppo che ha dominato in lungo e in largo per tutto il campionato. Ma nella partita di ieri le rossoverdi hanno reagito, ci hanno provato sotto la guida del loro leader con il 7 sulla schiena e grazie a un pubblico encomiabile. Il 2-0 del primo tempo porta sempre la sua firma: prima il rigore (che va ammesso, non c’era) tirato con freddezza, poi un sinistro perfetto all’incrocio. È solo un’illusione, perché il Salinis pareggia nei primi 3 minuti della ripresa archiviando una meritata qualificazione in finale.

L’ultima a mollare, comunque, è sempre lei. Negli ultimi giri d’orologio Vanessa veste i panni del portiere di movimento, con una parata miracolosa evita il crollo della squadra, che grazie al suo capitano mantiene viva la possibilità di portare la sfida a gara-3. Almeno fino alla sirena conclusiva. Non è bastata una Vanessa in stato grazia, a volte capita che anche i migliori escano sconfitti. Ma non per questo non meritano di essere celebrati.

 

Francesco Mattogno