Occhio a non annegarci in questo mare di incertezze, caro futsal. Un movimento che arde dall’interno cercando di rompere il ghiaccio in superficie di questi mesi di immobilismo cosmico. Non ci si è ancora riusciti, si scivola, è facile cadere. Per rialzarsi servono voglia e coraggio – soprattutto -, quelle che prova a metterci il Frosinone. Che ai nastri di partenza della stagione 2020/21 ci sarà, parola del presidente Alberto Cialone. Anche se le perplessità non mancano. Intanto: come finirà questo campionato?

“È tutto da vedere. Il regolamento prevedeva che retrocedessero le ultime due e che la terza a scendere eventualmente sarebbe arrivata dai playout, ma non so cosa faranno. Neanche per quanto concerne le promozioni. Ne ho sentite tante in questi giorni, ma la realtà è che la Divisione non sa nemmeno quante squadre si iscriveranno alla prossima stagione. Per questo si dice anche che per il prossimo campionato non ci sarà da versare alcuna quota d’iscrizione: le squadre si segnano gratis, così la Divisione capisce come saranno composti i campionati, e poi magari farà pagare più avanti… (ride, ndr)“.

Parole, parole, parole…

“Noi, come Serie A2, abbiamo chiesto di riavere indietro il 30% della quota d’iscrizione di questo campionato e di avere regole certe su come chiudere la stagione 2019/20 e far partire la prossima (qui il comunicato). Però le uniche novità dell’ultimo Consiglio Direttivo sono state le dimissioni di Montemurro e la chiusura ufficiale dei campionati (che già aveva largamente anticipato la LND, ndr). Quindi niente. Dovranno convocare un altro Consiglio…”.

Poi anche le notizie che arrivano da fuori il movimento sono contrastanti.

“C’è chi dice che gli sport indoor, come il futsal, potranno riprendere solo nel momento in cui ci sarà un vaccino. Altri dicono tutto l’opposto. Così sarà difficile programmare il 2020/21. Noi però siamo pronti, aspettiamo quello che succederà. Con la stagione chiusa è ormai impossibile pensare di giocare i playout ed è anche complicato, per varie ragioni, pensare a promozioni e retrocessioni. Tutti parlano e alla fine nessuno sa cosa fare. C’è da diventare pazzi, ogni giorno ne dicono una”.

A prescindere da tutto, il Frosinone ripartirà?

“Siamo sicuri di esserci e ci rinforzeremo. Abbiamo già confermato due delle tre brasiliane, poi prenderemo un secondo portiere e un pivot. Quindi allungheremo la rosa almeno fino a 12 elementi per non avere problemi in futuro tra squalificati, infortunati, etc. Quest’anno già ci è successo in una partita (contro la BRC, ndr) e non vogliamo ripetere lo stesso errore, che ho commesso io in prima persona”.

Ci sono delle regole da cambiare?

“Dobbiamo rivedere il discorso delle ragazze ‘formate’ da avere in distinta, è una cazzata, non serve a incentivare le giovanili. Una ragazza ‘formata’ può avere 18 come 30 anni. Magari, per esempio, potrebbero obbligare ad avere tre 2000 in panchina. È un’idea, nel basket già lo fanno e nel calcio ci sono regole simili nella rosa di 25 da presentare alla Lega Serie A. Poi noi, che per un motivo o per l’altro fatichiamo ad acquistare le italiane, siamo obbligati a fare i salti mortali per prendere le straniere. Che per venire in Italia devono avere un lavoro, ed è impossibile, o essere legate alla scuola. Per gli uomini non è così, il contratto vale come tale e non c’è bisogno di passare per questi escamotage. Che costano. Sono cose fondamentali che dovrebbero essere cambiate da anni”.

Difficile pensare che possano cambiare adesso, allora.

“Magari nel prossimo Consiglio Direttivo scopriremo qualcosa. Per ora hanno solo preso tempo, stanno aspettando che a prendere le decisioni importanti sia la LND, così che la Divisione possa andargli dietro. Poi è improbabile che un presidente reggente possa prendersi grandi responsabilità”.