La Salernitana è ormai la sua seconda pelle. Serena Landi, portiere di grandissima esperienza e talento, è un’autentica bandiera della squadra campana, al suo terzo anno in Serie A.
Una vita dedicata alla difesa, non solo tra i pali: oltre ad essere una giocatrice di calcio a 5, Serena è infatti avvocato, come ci rivela in questa intervista concessa in esclusiva a Ladyfutsal. Carriera, ambizioni e aspettative: una piacevolissima chiacchierata all’insegna dello sport.
Ciao Serena! Raccontaci un po’ di te e del tuo percorso a Salerno…
“Gioco nella Salernitana da quando avevo 18 anni, prima a calcio a 11, poi da circa sei anni sono passata al calcio a 5. Siamo partiti dalla Serie C2 regionale, abbiamo vinto il campionato, siamo arrivati in C e infine in Serie A, vincendo nel 2014 sia il campionato che la Coppa Italia di categoria. Questo è il terzo anno in A, è una grande soddisfazione per me e per tutta la squadra”.
Quali sono i vostri obiettivi per la prossima stagione?
“Ovviamente cerchiamo sempre di migliorare. La salvezza rimane l’obiettivo principale, tuttavia sia noi ragazze che la società ambiamo a qualche posto più in alto. Vogliamo portare il nome della Salernitana ai livelli che le competono. Con l’impegno che stiamo mettendo già nella preparazione speriamo di riuscirci”.
Un tuo parere sul mercato?
“Ritengo che siano arrivate ragazze molto brave, valide sia umanamente che tecnicamente. Ci daranno un contributo sia per raggiungere la salvezza, che magari qualcosa di più. Eravamo competitive già lo scorso anno, ma ovviamente un gruppo nuovo ha bisogno di amalgamarsi e non è facile formare una squadra daccapo. I risultati sono venuti man mano. Anche quest’anno abbiamo cambiato allenatore. Noi dobbiamo solo pensare ad allenarci e cercare di far meglio. Sono convinta che possiamo toglierci delle soddisfazioni”.
Cosa pensi del vostro girone?
“Alcune squadre sono state promosse, come la Woman Napoli, un fenomeno lo scorso anno. Ci sono delle squadre forti, ma noi in ogni partita scenderemo in campo per portare a casa il risultato. La scorsa stagione mi ha impressionato il Bellator, quest’anno ci sono anche formazioni nuove e ancora da scoprire. Noi non sottovalutiamo né sopravvalutiamo nessuno”.
Come ti sei appassionata a questo sport e al ruolo di portiere?
“Ho iniziato a giocare, come quasi tutte, da piccolina. Ora ho 35 anni e ho una certa esperienza. Inizialmente mi piaceva molto il calcio a 11: parare in una porta grande è diverso. Ma mi sto accorgendo che giocare a calcio a 5 dà belle soddisfazioni. Il ruolo del portiere qui è fondamentale, c’è più pressione, i palloni arrivano più spesso in area. Quindi anche il portiere è un giocatore attivo. Mi prende molto perché bisogna essere sempre concentrati, non bisogna mai distrarsi un secondo. Mi dà molte emozioni”.
Il tuo idolo è Walter Zenga…
“Ebbene sì, sono interista!”.
Sei un avvocato: come concili sport e professione?
“L’avvocato difende le persone, il portiere difende la porta: c’è un connubio! Tendo sempre a difendere qualcosa o qualcuno. Riesco a conciliare le due cose perché quando c’è la volontà il tempo lo si trova. Non riuscirei mai a a fare solo il mio lavoro e non pensare allo sport: ritengo che nella vita bisogna fare entrambe le cose, lavorare e divertirsi, anche per lavorare meglio”.
Serena, il tuo sogno nel cassetto?
“Portare la Salernitana in Serie A Elite. So che è difficilissimo, siamo tante squadre e tutte con lo stesso obiettivo, ma impegnandoci spero con le mie compagne di riuscire in questa impresa”.
Valentina Pochesci