Entriamo nel mondo Frosinone con Donatella Iori. La dirigente delle ciociare ha svelato a LadyFutsal alcuni aspetti del dietro le quinte in casa gialloblu:

Donatella, come mai la rosa è così corta?

“Abbiamo fatto la Serie A, due anni bellissimi ma molto dispendiosi economicamente. Quando siamo retrocessi ho pensato di dire basta, ma mio marito mi ha convinta ad andare avanti, voleva estirpare tutti i debiti: ce l’abbiamo fatta. Però i costi restano alti…”.

Essendo così poche, saranno ancora più unite fra loro.

“Io sono una ‘mamma’ per queste ragazze, e alcune devo dire che mi hanno colpita al cuore una volta andate via, parlando male della società. L’unione è la prima cosa: se non c’è il gruppo non si va avanti. L’anno scorso abbiamo passato un periodo bruttissimo, ma siamo riusciti a toglierci delle soddisfazioni”.

Tra loro avete anche tre brasiliane importanti: Correr, Toledo e l’ultima arrivata Stefanello. Com’è il tuo rapporto con loro?

“Le adoro come loro adorano me (ride, ndr). Leticia Stefanello è arrivata da poco e sua madre mi ha ringraziata, perché le tratto come figlie. Quando stanno male o se chiedono qualcosa, io corro da loro. Ho organizzato a Yasmin (Toledo, ndr) il compleanno e lei si è commossa! Mia figlia, Mara Incelli, è il capitano. Quindi il Frosinone è davvero una famiglia”.

Avete cambiato nome diventando ‘Frosinone’ da un paio d’anni, perché?

“Ci chiamavano Bellator Ferentum perché il nostro paese si chiama Ferentino. Purtroppo le autorità non ci hanno mai aiutato, impedendoci praticamente anche di utilizzare il Palazzetto. Per esempio abbiamo giocato la finale di A2, con la quale siamo poi stati promossi in Serie A, a Ceprano. Quindi abbiamo deciso di cambiare nome e chiamarci Frosinone Futsal Femminile”. 

Ma come è nata la società e la vostra passione?

“Mia figlia da piccola adorava giocare a pallone, ma io non volevo. La mandavo a danza e lei piangeva (ride, ndr). Poi abbiamo provato col Basket, però Mara continuava a giocare a calcio al campetto con i ragazzi e tante persone venivano a dirmi quanto fosse brava. Quindi siamo entrati in questo mondo e da quel momento anche io mi sono innamorata del futsal. Dopo diversi anni abbiamo creato questa società, oggi Frosinone. È diventata una passione a tempo pieno. Avremmo anche voluto mettere in piedi l’Under 19, ma non è facile, sembra uno sport solo per uomini. Avevamo sette ragazze che purtroppo sono passate al Frosinone calcio a 11″.