C’eravamo lasciati così. Tra amarezza e rimpianti per un limbo ingiusto, soprattutto visto da casa Real Statte. Letteralmente – ahinoi -, nell’Italia in quarantena. Ma basta rimuginare, non fa bene al fegato e allo spirito: c’è tanto per cui in Puglia si può guardare al futuro con ottimismo. Ripartiamo da lì.

Dovrebbe dirselo il Real Statte: “Ripartiamo da quanto fatto di buono”. Lasciandosi alle spalle, prima di tutto, la cocente delusione di una Coppa Divisione persa senza averla giocata. Avranno tempo per rifarsi, le rossoblu, ripartendo sulla base dei 102 gol segnati in campionato. Ad esempio. Una distesa infinita di reti bucate, un loop di portieri chini a raccogliere la rete in fondo al sacco. Ovviamente, la tripla cifra vale alle pugliesi il miglior attacco del campionato (+13 sul Montesilvano a quota 89). Capitanato da Renatinha (26 gol, dietro solo a Vanin con 29), e impreziosito da Boutimah (15), Soldevilla (14) e Belam (12). Per non rendere la lista infinita abbiamo menzionato solo chi ha già raggiunto la doppia cifra.

Ripartendo dalla retroguardia, anche. Perché al miglior attacco corrisponde anche la seconda miglior difesa della Serie A. Sono 35 i gol subiti dalle ragazze di Tony Marzella, al pari del Montesilvano e dietro solo la Salinis, prima con 26. La squadra di portieri Margarito-Linzalone-Gallo è affiatata e ben gestita, non solo nel minutaggio. Dalla porta – la zona del campo dove, per antonomasia, la concorrenza è sempre agguerrita – si estende un filo unico che avvolge tutto il gruppo. “Nuovo” per gran parte, a inizio stagione, ma affiatato come pochi. Vincente, complice. Ognuna delle ragazze approdate a Statte è riuscita a comprendere l’importanza della storia, dei trofei, della bacheca. È questo il successo più grande della società pugliese, trasuda da ogni intervista.

Così come la voglia di aggiornarla, quella bacheca. Soffiando via la polvere per fare spazio a un luccichio, magari doppio. Restano la Coppa Italia e lo scudetto: non serve voltarsi indietro. Lo Statte ha ancora tanto a cui ambire, tanto da conquistare – e da alzare – per diventare la squadra da battere. Ripresa permettendo (bisogna crederci, che sia a maggio o che serva altra pazienza), Tony Marzella ha per le mani quello che potenzialmente è il gruppo più forte del campionato. Lo ha dimostrato una partita alla volta per 18 turni di Serie A, nei quali ha frenato solo a Montesilvano (5-3 per le abruzzesi) e a Falconara (2-2). Due impegni più che problematici anche sulla carta.

E allora che sia una quarantena di zen. Di ricarica, in vista del futuro. Di speranza per l’Italia e il futsal femminile: entrambi hanno tanto bisogno di ripartire. Come il Real Statte. Che riparta da quanto ha di buono, tanto, per poi non doversi più guardare indietro.