Coppa D’Oro, Vis Fondi, Woman Napoli. Il calendario di Serie A2 non è stato clemente con il Real Praeneste, reduce dal 7-0 incassato domenica scorsa – contro la Coppa D’Oro, appunto – e proiettato alle prossime due sfide difficili con la consapevolezza di dover limare alcuni difetti. Ma anche tanta voglia di fare bene, quella che dimostra Marzia Morgia: “Domenica abbiamo giocato contro una squadra molto preparata, non abbiamo fatto una brutta partita. Magari dobbiamo essere più decise e decisive sotto porta, più cattive da quel punto di vista. Stiamo lavorando per migliorarci e spero che nelle prossime sfide riusciremo a portare a casa qualche punto”. Le prenestine non partono mai battute: “Ci crediamo perché affrontiamo tutte le partite allo stesso modo: usando la testa e aiutandoci in campo, giocando da squadra. Applicando questi concetti possiamo prendere punti ovunque andiamo. Il campionato è appena iniziato, c’è ancora tanta strada da fare ma viste soprattutto le nostre prestazioni posso dire che siamo a buon punto”.

Marzia è una new entry di casa Praeneste: “Questo è il mio primo anno fuori dal Valmontone, il mio vecchio club. Mi trovo benissimo qui al Praeneste, al di là della presenza di Bertini e Pierro che giocavano con me anche l’anno scorso. Mi sento come a casa, grazie alle mie compagne mi sono adattata subito”. Atteggiamento positivo, volontà di dimostrare qualcosa. È questa la chiave per fare bene: “Non ho avuto molto minutaggio negli anni passati, quindi accettare il Real Praeneste è stata una sfida. Mi impegno molto in allenamento sperando che ciò porti i suoi frutti. Sono soddisfatta perché il mister mi ha dimostrato fiducia in vari momenti, quindi sono ottimista”.

L’ottimismo non può che essere di casa quando il parquet è la tua vita: “Sono una studentessa, studio Scienze Geografiche” – aggiunge Morgia – “Ma la cosa che mi impegna e appassiona di più nella vita è questo sport. Al di là del sogno di giocare un giorno in Serie A, il futsal mi fa bene. Che sia A2 o Serie C, in ogni caso il calcio a 5 sta alla base della mia vita. Poi mi diletto in tante altre piccole cose, come il disegno e la lettura”. Ma quindi è il futsal a doversi incastrare nella vita di Morgia, o il contrario?: “Gli orari mi aiutano. Sto all’università tutto il giorno e la sera è il momento di staccare un po’ la spina e impiegare tutte le energie residue in campo. Oppure uso le energie che mi rimangono dagli allenamenti per andare in università la mattina dopo: forse è più così! (ride ndr). E noi crediamo più all’ultima ipotesi.