Un’intervista in differita. Anche se in realtà quello tra Lady Futsal e Annalisa Salomone non è stato un botta e risposta. Le abbiamo fatto gli auguri (mercoledì 25 marzo era il suo compleanno), sfruttando l’occasione per quattro chiacchiere. Un caffè virtuale. A distanza di un paio di giorni, in quest’Italia ferma al palo – o meglio in casa -, tutto resta valido. A partire da una festa che il capitano del Real Praeneste ha vissuto con amici e parenti, sì, ma separati da uno schermo. Nel rinnovarle gli auguri, riportiamo le parole di Annalisa Salomone a Lady Futsal:
“È stato un compleanno decisamente anomalo, visto che l’ho passato senza poter festeggiare e abbracciare parenti e amici. Questa ‘reclusione forzata’ è una criticità che lascerà sicuramente il segno. La mia quotidianità già ne ha risentito, ma non per forza negativamente. Per esempio, lavorare in smart working mi consente di avere più tempo a disposizione, o comunque di poterlo gestire con maggior libertà. Stessa cosa per il futsal. le serate senza gli allenamenti e la domenica senza l’impegno della partita fanno sicuramente ‘strano’, ma ho iniziato a riempire il vuoto apprezzando meglio alcuni aspetti della mia vita che avevo sempre messo un po’ da parte“.
Però quanto è forte il richiamo del parquet, della divisa del Real Praeneste. Delle scarpe e di un pallone. Torneranno e forse anche noi, conclude Salomone, potremmo uscirne migliori:
“È scontato che la quotidianità del Real mi manchi tanto. Ma con le ragazze ci teniamo in contatto grazie alla tecnologia, siamo vicine. Aspettiamo solo di tornare in campo, anche se ormai credo sia una possibilità piuttosto remota. A volte penso che non tutto accada per caso: forse questa nuova prova che siamo stati chiamati ad affrontare vuole insegnarci qualcosa?“.