Come per gran parte dei maggiori club, il Real Praeneste non è solo dirigenza, giocatrici e allenatrice. Lo staff tecnico svolge un ruolo fondamentale, e tra i membri il preparatore dei portieri ha il compito più delicato. Perché l’estremo difensore è l’ultimo baluardo del muro difensivo di qualsiasi squadra: “È un ruolo fondamentale, forse anche più del pivot” – ci dice Fabio Miglio, allenatore dei portieri del Real Praeneste – “In qualsiasi ruolo di movimento, quando una giocatrice commette un errore ci può sempre essere una compagna pronta a rimediare. Se sbaglia il portiere non c’è nessuno a coprirgli le spalle, essere estremi difensori comporta grandi responsabilità. Prima di tutto, quindi, serve che il portiere abbia la giusta tempra caratteriale per dare tranquillità e sicurezza alla squadra. E poi ovviamente che sappia metterci il guantone quando ce n’è bisogno”.

Miglio ha esperienza, ma quella con le prenestine per lui è comunque una prima volta: “Sono al Real Praeneste da dicembre dello scorso anno. Ho iniziato la stagione con il Valmontone, ma dopo un cambio di staff ho scelto di andarmene e di sposare il progetto del Praeneste per ricominciare. È la mia prima esperienza nel femminile, ma non c’è molta differenza nell’allenamento rispetto al maschile. Ho giocato a futsal fino a 3 anni fa e allenavo i portieri nella squadra dove militavo”.

Il rapporto con le “sue” giocatrici è ottimo: “Abbiamo quattro portieri in rosa, ma purtroppo Tea Scilingo e Angelica Di Pierro si sono infortunate gravemente e hanno dovuto subire un’operazione. Speriamo di riaverle tra non molto tempo. Poi ci sono Azzurra Brancati e Martina Cerracchio, sono contento di come si stanno comportando” – continua Miglio – “Mi ascoltano, cosa fondamentale, e tra noi portieri abbiamo creato un gruppo affiatato. Ci diamo una mano l’un l’altro, ed è una cosa positiva”.

Ma che cosa si richiede oggi a un portiere di futsal?: “Un portiere deve parare. Poi ognuno ha le sue peculiarità. Nel calcio a 5 di oggi più sei bravo con i piedi e meglio è, ad esempio. Bisogna stare in forma a livello fisico e saper gestire la palla sia con i piedi che con le mani, cavandosela bene sia in porta che fuori porta. Nel calcio a 5 maschile in tal senso ci sono molti più portieri di “movimento” rispetto al femminile”.