Ultimo weekend di gare prima del meritato riposo per Guadalupe Crocco. Da una parte, infatti, c’è la Lazio nel secondo turno di Coppa Italia Under 19 ottenuto grazie al successo (il primo della storia giovanile del Pescara) all’ultimo respiro contro il TikiTaka, dall’altra c’è invece l’insidia Molfetta al PalaPoli per la dodicesima giornata della Serie A PuroBio.

“Per quanto riguarda la prima parte – analizza le due gare il portiere ex Rionero – sinceramente non me lo aspettavo, ma nessuna di noi è entrata in campo sconfitta: abbiamo cercato di dare il massimo e di avere fiducia in quanto fatto fino ad allora e poi… è successo. Con compagne appena arrivate dal calcio a 11 o addirittura senza alcuna esperienza calcistica precedente, pur sapendo di avere di fronte una squadra con giocatrici più esperte, siamo riuscite a vincere il derby e ora ci sarà la Lazio. Non conosco l’avversaria, ma scenderemo in campo per tutto lo staff che sta credendo in noi: mister Blasetti ed Ersilia D’Incecco, poi Soldevilla alla parte atletica e Sestari, che pensa a noi portieri. Con lei, in particolare, sto imparando tutti: da quanti passi fare all’interno dell’area, agli spostamenti fino alla posizione nelle parate bassi. Se non avessi avuto lei e Luca D’Eugenio, non sarei cresciuta perché certi dettagli poi determinanti non sai neanche che esistano, fino a che non trovi qualcuno che te li faccia notare. Stiamo diventando un vero gruppo, abbiamo ancora tanto da allenarci rispetto alle altre, ma so che possiamo crescere tanto”.

Poi la massima categoria della quale ha già avuto un assaggio nella gara contro l’Audace. Quarto posto, ora, per un Delfino che punta alla vittoria in casa del Molfetta, dopo due successi (forse troppo) tirati contro Pelletterie e Vis. “Anche quando non ci siamo al 100%, abbiamo dimostrato che alla fine raggiungiamo lo stesso l’obiettivo sperato e questa è la nostra grande forza. Non siamo mai la squadra che si arrende quando va sotto nel punteggio, ma quella che si impegna per ribaltare il match e poi torna a casa felice. Ma, attenzione, perché anche col Molfetta non sarà facile: è una neopromossa con un organico che della matricola non ha nulla, perciò potrebbe succedere di tutto e dobbiamo entrare in gara con tanta fame”.

La stessa che Guadalupe ha di crescere e migliorare. “Per questo vestire la maglia biancazzurra è qualcosa di unico. Mi guardo attorno ed è pieno di campionesse che mi danno fiducia: tra stesse Azzurre viste ieri nel pari con la Spagna, ci sono tante compagne con le quali condivido spogliatoio e allenamenti. Non sai quanti gol prendo da ognuna di loro – sorride Guada – ma sono fiduciosa perché le parate un po’ alla volta stanno arrivando e se ce la faccio contro di loro, sono sicura che con le altre sarà tutto più semplice”.


Ufficio Stampa Pescara
*foto: Federica Arca (Audace Wave)