Era il 27 maggio 2018 quando il Città di Falconara cadde 6-4 per mano del Real Grisignano nella gara di ritorno del secondo turno del playout. Fu un giorno triste per il pubblico marchigiano presente quel dì al PalaBadiali. Una domenica, decisamente, da dimenticare. Tuttavia, la stessa famiglia Citizen, con molta probabilità, non immaginava affatto all’epoca che il sapore delle sue lacrime sarebbe mutato, negli anni a venire, da amaro a dolcissimo.

IL CAMMINO DORATO – Nel quinquennio immediatamente successivo a quello spareggio per la permanenza nella Serie A femminile, infatti, il CdF ha alzato al cielo ben sei trofei – per quel che concerne esclusivamente il main roster – ossia uno Scudetto, due coppe Italia, altrettante supercoppe e, dulcis in fundo, l’edizione 2022 dell’European Women’s Futsal Tournament. La Champions del futsal in rosa del Vecchio Continente.

L’ARTEFICE – A guidare la formazione marchigiana, attraverso ogni singolo passo di questo percorso da sogno, c’è puntualmente stato Massimiliano Neri. Lo stesso Massimiliano Neri che, il 20 febbraio 2023, ha ricevuto a Coverciano, per la seconda volta consecutiva, l’ambita Panchina d’Oro per il calcio a 5 femminile. Non male.

Lunedì 20, è stato premiato con la sua seconda Panchina d’Oro in carriera. Quanta soddisfazione c’è ad aver scritto ancora una volta il suo nome sull’albo di questo prestigioso premio?
Massimiliano Neri: Vincere la Panchina d’oro è una cosa speciale – esordisce il tecnico –. Farlo due volte di seguito è veramente una grande soddisfazione, che va di pari passo con la mia gratitudine verso chi ha reso possibile tutto questo: tutti i componenti del Città di Falconara (società, staff, giocatrici e tifosi) e tutti i colleghi che mi hanno votato. In più, c’è stata la grande gioia di partecipare alla Giornata della Panchina d’oro a Coverciano. Andare al Centro del Settore Tecnico per fare i corsi è già una bellissima esperienza, ma essere chiamato per andare a ricevere un premio mi ha lasciato veramente senza parole. Un’esperienza indimenticabile, che mi porterò dietro per sempre.

Il suo recente passato al Città di Falconara l’ha vista ritrovarsi dalla lotta per la salvezza fino a salire sul tetto d’Europa. Cosa le viene in mente quando ripensa a questo splendido percorso?
M. N.: Facendo questo tipo di riflessione – spiega l’allenatore –, è logico che si è subito portati a pensare ai momenti difficili. Esperienze complicate da superare che poi, in realtà, si rivelano come passaggi necessari e fondamentali di ogni tipo di percorso. Però, a me piace voltarmi indietro e osservare metaforicamente quanto fatto nella sua interezza. La mia soddisfazione più grande è quando un giocatore che ha fatto parte di un mio gruppo valuta in modo positivo il cammino fatto insieme e ne serba un bel ricordo. Mi piace pensare che in qualche modo gli sono stato utile sia come giocatore che come persona. Non è una cosa semplice da raggiungere, ma quando ci si riesce si ottiene una vittoria più importante di quella che può arrivare in campo.

Per quanto riguarda invece i titoli vinti, ce n’è uno al quale si sente più legato?
M. N.: Devo dire che ogni successo assume un significato particolare – asserisce il trainer –. La prima Coppa Italia è stata il nostro primo trionfo, e per questo è forse il più importante. La successiva Supercoppa ci ha permesso di riscattare la sconfitta nella nostra prima finale Scudetto. La Coppa Italia di Bisceglie è arrivata al termine di un torneo pazzesco, e riuscire a vincerla, per noi, è stata una grandissima soddisfazione. Lo Scudetto era il trofeo che ci mancava, quello che personalmente avevo il timore di non raggiungere mai. Quest’anno, siamo ripartiti con diverse incognite, e rivincere la Supercoppa ci ha dato tanto morale, soprattutto in vista del torneo che ci ha fatto realizzare il sogno di diventare Campioni d’Europa. Un cammino veramente esaltante.

Rimane una seconda parte di stagione tutta da vivere. Che mesi vi aspettano?
M. N.: L’euforia della vittoria sul Benfica ci ha letteralmente travolti – afferma il coach –. Non è stato semplice ripartire, anche perché, tra la sosta e l’influenza che ha colpito praticamente tutti, ci siamo trovati ad affrontare il tour de force del pazzo calendario di gennaio in condizioni precarie. Inevitabilmente, sono arrivati alcuni infortuni e, di conseguenza, alcuni risultati negativi. I primi posti sembrano ormai irraggiungibili, quindi dobbiamo lavorare per arrivare ai playoff al massimo della condizione fisica e mentale. In questo modo, ce la giocheremo alla pari con tutti.

Gli stimoli sono la benzina dello sport. Per il futuro, per quanto riguarda proprio il suo amato futsal, c’è qualche progetto, esperienza od obiettivo che le piacerebbe inseguire? Magari quello di misurarsi in una realtà internazionale?
M. N.: Personalmente, sono una persona che guarda molto al presente – dichiara il condottiero delle Citizens –. È logico, quindi, che tutta la mia energia sia indirizzata al Città di Falconara. Guardando al futuro, devo dire che un’esperienza internazionale mi attira molto. A dicembre, aver guidato la squadra nel misurarsi con squadre di altri Paesi è stato bellissimo e molto stimolante. Si tratta di possibilità di crescita che un allenatore non può sottovalutare. Migliorarmi è e sarà sempre uno dei miei obiettivi principali.

Alessandro Cappellacci