Il calcio dei dilettanti – e quindi anche il futsal, casomai qualcuno se ne fosse dimenticato – sta per alzare bandiera bianca. La decisione che porterà alla cancellazione definitiva della stagione 2019/20 è vicina. Nonostante questo, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, continua a mantenere viva la fiammella della speranza: “Spero ancora che i campionati possano concludersi sul campo, che è l’unico giudice”, ha detto ai microfoni di Radiotua e RMM606 nella serata di ieri. Dichiarazioni di facciata, anacronistiche. Se il mondo del calcio professionistico può permettersi di aspettare (non ripartire causerebbe alla Serie A perdite vicine a 255 milioni di euro in diritti tv, per esempio), quello dei dilettanti avrebbe avuto bisogno di stabilità fin dal principio.

Decisioni tempestive, non rimpalli di responsabilità. Divisione Calcio a 5, LND, FIGC, Governo. Ogni ente sportivo ha il proprio capro espiatorio. Lo ricorda proprio Sibilia: “Ogni decisione in merito alla ripartenza dei campionati sarà presa dal Consiglio federale della FIGC in programma l’8 maggio – continua il presidente –. Conosceremo le sorti di tutto il calcio, dalla Serie D fino alla Terza categoria, passando dal beach soccer al calcio a 5 e femminile”. 

Ma, ripetiamo, è inutile prendersi in giro. Se la stessa Serie A di calcio a 11 farà fatica a soddisfare appieno le condizioni di massima sicurezza, come potrebbero farlo le società dilettantistiche? Sibilia è stato chiaro: “L’ho detto anche al Ministro Spadafora, nei dilettanti questo concetto è di difficile applicazione e lui ne è consapevole, aspettiamo altre indicazioni”. Poi conclude, ricordando le difficoltà economiche causate da questa crisi non solo sanitaria: “La crisi economica inciderà su 3.000 società, e questo è un dato suffragato da elementi concreti. Come LND abbiamo 350 dipendenti, 2.000 collaboratori in tutta Italia, abbiamo ben presente la realtà. Aspettiamo aiuti concreti dal Governo. Finora abbiamo ottenuto solo un annuncio da parte del Ministro Spadafora di quei 400 milioni di euro per le società dilettantistiche. Il nostro mondo non è fatto solo di partite ma ha una sua importante funzione sociale”.

Lo stesso Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, aveva già detto la sua alla Gazzetta Regionale: “Il calcio dilettantistico ha già fatto sapere di volersi fermare, una decisione sofferta che comprendo. Ripresa? Impossibile azzardare, valuteremo anche il criterio territoriale“. La parola fine alla stagione 2019/20 dei dilettanti è dietro l’angolo.