La forza degli idoli. La forza di Roberta Linzalone, portiere per meriti – indiretti – di Julio Cesar. A nove anni dal Triplete dell’Inter l’estremo difensore del Real Statte ha coronato il suo sogno: la Serie A. Prima un un assaggio negli ultimi minuti contro il Real Grisignano, poi (complice un problema incorso a Valentina Margarito) l’esordio da titolare in un match da vertigini contro il Cagliari lo scorso weekend: “Forse non ero nemmeno preparata per un incontro del genere” – ha detto a LadyFutsal – “È stata un’emozione nuova per me, prima della gara non sapevo come sarebbe andata. Allo stesso tempo durante la settimana, nonostante avessi un problema alla mano sinistra, ho cercato di prepararmi psicologicamente al meglio. Fisicamente ero un po’ limitata, ma in partita non ho neanche pensato al mio problema”.

E in campo tutto è filato liscio: 5-2 per lo Statte e Cagliari ko: “Per come è andata sono soddisfatta. Anche se gli scorsi anni ho militato in altre categorie, ho sempre seguito la Serie A. Quindi giocare contro Dayane Da Rocha, Cely Gayardo e tutte le altre è stata una grande emozione. Conoscevo il loro potenziale e questo un po’ mi spaventava prima del match, ma è andata bene”. Per Roberta, già in campo in Coppa della Divisione, anche l’inizio di stagione è stato speciale: “Per una questione personale ho sentito molto le due partite di coppa, perché ho affrontato squadre che ho sempre avuto nelle vicinanze. È una sensazione forte affrontare club della tua stessa regione, inoltre la prima partita l’ho giocata proprio contro la mia ex società”.

Comunque, il Real Statte è forte. Miglior attacco e miglior difesa della Serie A. Secondo Linzalone solo una cosa potrebbe ostacolarne il cammino: “Finora non lo è stato, ma l’unico difetto che potremmo avere è quello di non entrare pienamente concentrate in campo. Avere il giusto atteggiamento è fondamentale. Sappiamo che nel futsal ci sono sempre le sorprese e che se non si mette il giusto grado di attenzione si può perdere anche contro squadre con una rosa inferiore”. Ma dando il massimo, le pugliesi sono da scudetto?: “Possiamo puntare a vincere tutti i trofei. Abbiamo tante giocatrici molto forti e una rosa lunga che ci aiuta nelle difficoltà: se manca qualcuno di importante c’è sempre un’altra pronta a subentrare al suo posto. Quindi non puntiamo solo allo scudetto, possiamo vincere tutto. Sappiamo anche che altri club sono attrezzati quanto noi, sarà una bella lotta”.

E chissà da dove nasce questa voglia di Triplete: “Rispetto ai giocatori di movimento, per un portiere è sempre diverso farsi strada nel mondo del calcio o del futsal. Per me tutto è nato nel 2010, l’anno del Triplete dell’Inter, quando mi innamorai perdutamente di Julio Cesar e dissi: “Devo giocare in porta!”. Mio padre era tifoso dell’Inter, poi avevo tanti cugini e amici maschi, quindi mi è sempre piaciuto il calcio. Posso dire che grazie a Julio Cesar sono arrivata a giocare una partita importante di Serie A, ancora faccio fatica a crederci”. Ma Linzalone deve crederci eccome. Quella squadra che prima le sembrava tanto vicina quanto lontana, ora dipende anche dalle sue mani: “Essendo di Taranto ho sempre visto la realtà del Real da fuori, pur abitando a 20 minuti da Statte. Era una cosa più grande di me, tant’è che quando ho accettato avevo un po’ di timore. Ma adesso che la sto vivendo posso dire che sono fortunata”.

Da Julio Cesar a Margarito. La carriera di Roberta Linzalone sta prendendo il via: “Sono nello Statte per crescere. Non pretendo nulla perché con Margarito non si può altro che imparare. È una brava persona, mi aiuta in tutto. Sto cercando di sfruttare al meglio questa grande fortuna che ho avuto. Sono felice: mi trovo bene qui”.