Reduce dall’importante exploit esterno di Vittoria, la Salernitana Femminile è pronta ad ospitare in casa il Città di Taranto, Domenica 18 Febbraio alle ore 16, nella quinta Giornata di Ritorno del Girone D. Abbiamo parlato di questo, e di tanti altri argomenti, con il Ds Francesca De Santis, che ci ha concesso in giornata una lunga intervista.

Non è stato un mese facilissimo: l’infortunio al crociato del capitano Diodato, le due sconfitte consecutive. Quanto è stata importante la vittoria di domenica a Vittoria, per il morale, e soprattutto per la classifica?

“Sicuramente, la sosta natalizia durata oltre 40 giorni, se da un alto ha permesso alle ragazze di poter effettuare un richiamo alla preparazione, dall’altro ha determinato un enorme calo di concentrazione. La ripresa, se si esclude la vittoria casalinga con il Martina, non è stata delle migliori. L’infortunio di Diodato è stato davvero una brutta tegola, la squadra ha perso un notevole peso offensivo ed il mister ha dovuto studiare nuove soluzioni per sostituirla al meglio. Il valore di Roberta è indiscusso, ha ricevuto numerose proposte da società di serie A e ho dovuto “sudare” non poco per riportarla in granata. Ha sposato e creduto fermamente nel nostro progetto e da Salernitana d.o.c. in lei è poi prevalso l’attaccamento alla maglia e alla città. A conforto delle mie affermazioni il fatto che, nonostante il grave infortunio, è sempre presente agli allenamenti ed alle gare, sia in casa che in trasferta. La vittoria in terra sicula ha ridato morale al gruppo ma soprattutto i tre punti erano fondamentali per la classifica, che io guardo e studio ogni settimana, al contrario di quanto sostengono tanti addetti ai lavori. Ora, prima del ciclo terribile, ci aspettano tre impegni sulla carta abbordabili, ma guai a sottovalutarli!!”

In pochi mesi la Salernitana ha realizzato due grandi progetti: la nascita del settore giovanile e il pullman di proprietà e personalizzato con il nostro logo e i nostri colori. Avresti mai pensato, qualche anno fa, che tutto questo potesse diventare realtà?

“Si, nulla è lasciato al caso: ciò che vediamo oggi è il frutto della programmazione di questi anni. Ritengo che il settore giovanile sia linfa vitale per ogni società. Finalmente, al quarto anno di serie A, grazie ad alcune affiliazioni con scuole calcio del territorio, siamo riusciti nell’intento di creare un settore giovanile, seguito da un tecnico qualificato Giovanni Proto e coadiuvato da Iolanda Alessio e Serena Landi, figure storiche e bandiere della nostra società. A breve queste ragazze, la cui età è compresa tra i 14 ed i 18 anni, si cimenteranno nel campionato regionale juniores; la vincente approderà alla fase nazionale. Vedere queste ragazzine che ogni domenica sono sempre presenti alle gare interne per sostenere, calorosamente, la prima squadra è per me motivo di orgoglio. Le considerano dei veri e propri idoli, motivo per cui ripeto sempre alle ragazze che loro devono essere esempio per loro. Per quanto concerne il bus anche questo è un progetto a cui stavamo lavorando da tempo. Posso dire con orgoglio che siamo l’unica società d’Italia a disporre di un proprio mezzo di locomozione personalizzato con cui effettuare le trasferte. A giorni ci sarà la presentazione ufficiale. Infine volevo ricordare anche l’iniziativa relativa alla lotteria raccolta fondi. In data 3 marzo presso la Concessionaria Galdieri auto, ci sarà l’estrazione di una Fiat 500 griffata Salernitana femminile e di numerosi altri premi”.

Sappiamo che te ed il Presidente, lavorate notte e giorno per la crescita di questa società. Posso chiederti se avete avuto un progetto, o un’idea, che avete provato e che volevate realizzare e che, per qualsiasi motivo, non siete riusciti a farlo?

“Il progetto più importante al quale assiduamente stiamo lavorando è quello relativo alla realizzazione del “Palagranata”. Ciò che fino a poco tempo fa sembrava un’utopia, grazie all’incessante e fattivo lavoro del presidente Domenico Pizzicara e all’intesa con l’Amministrazione comunale sta per diventare realtà. Senza alcun dubbio, si tratta di un progetto di difficile realizzazione per gli alti costi e per le lungaggini burocratiche che attanagliano il nostro Paese, ma proprio in questi giorni abbiamo gettato le basi affinchè ciò che prima era solo un sogno possa diventare realtà. Problema noto è la carenza dell’impiantistica sportiva a Salerno. Da due anni siamo costrette ad allenarci e disputare le gare interne presso il palazzetto dello pport di Sant’Antonio Pontecagnano. Colgo l’occasione per ringraziare Antonio Bernardo, presidente della Polisportiva Incrocio che ci mette a disposizione questo moderno e funzionale impianto. Il nostro obiettivo, però è quello di tornare a giocare nel cuore della città e, soprattutto, solidificare la nostra società, gestendo un impianto di nostra proprietà dal quale ricavare i fondi per provvedere al sostentamento della squadra. Il progetto mira a realizzare un impianto che possa diventare punto di riferimento per la Divisione Calcio a 5 e per le nazionali di futsal. Oltre al campo che potrà ospitare anche e altre discipline abbiamo previsto la realizzazione di campi in erba sintetica all’esterno, di un punto ristoro, di una sala riunioni e di un piccolo museo ove verranno esposti cimeli della storia granata dal 1970 ad oggi. Il sogno sarebbe quello di vedere terminata l’opera nel 2020, anno in cui festeggeremo il cinquantenario della società. Vogliamo entrare nella storia per aver lasciato qualcosa di unico e indelebile al patrimonio sportivo della città di Salerno. Tante società costruiscono (con spese folli) squadre stellari e poi l’anno successivo non esistono più. Noi siamo per l’oculatezza ma miriamo alla continuità: la Salernitana femminile esisteva nel 1970, esiste oggi e sentirete parlare di noi ancora per tanti anni!! Questa è, in primis, la garanzia che offriamo alle ragazze che decidono di sposare il nostro progetto”.

Tu che ne ha vissute tante, sia da calciatrice, che da dirigente: a che punto pensi sia arrivato il calcio femminile in Italia? E cosa proporresti per migliorarlo?

“Ho disputato per oltre un decennio, sempre con la maglia della Salernitana femminile, campionati nazionali di serie B di calcio ad 11 ed anche se la nuova normativa prevede l’obbligo per le squadre di calcio a 11 maschile di serie A e di serie B di avere un settore femminile, io credo che il futuro in rosa penda notevolmente dalle parte del calcio a 5. A parlare sono i numeri, le tesserate calcio a 5 hanno superato di gran lunga le “cugine” del calcio a 11. Ritengo che, anche per uno spettatore, vedere una partita di calcio a 5 femminile sia più coinvolgente e più divertente. La mia proposta sarebbe quella di rendere obbligatori per le società professionistiche campionati juniores di calcio a 5, come succede da anni negli altri Paesi europei e Sud americani. Basti pensare che le più grandi stelle del calcio mondiale hanno iniziato con il calcio a 5. Comunque penso che già nell’ultimo anno, con la gestione Montemurro, sia aumentata la visibilità e l’attenzione verso la nostra disciplina. Basti pensare che la nostra ultima gara interna contro la Fulgor Octajano è stata poi trasmessa con un doppio passaggio in differita nazionale, cosa impensabile fino a qualche anno fa”.

Anche a te voglio chiedere il best moment, tuo personale e della squadra, del 2017…

“Mi alleno quotidianamente con le ragazze sia per mantenermi in forma sia perchè, vivendo a pieno lo spogliatoio, credo di poter riuscire a svolgere meglio quello che è il mio ruolo di direttore sportivo. Il mio “best moment” non può, quindi, che coincidere con quello della squadra. Senza pensarci due volte , ti dico la vittoria esterna in casa della Woman Napoli. Abbiamo giocato con concentrazione ed umiltà, sapendo di affrontare una squadra sulla carta più forte della nostra, con tante straniere di qualità e costruita per fare il salto di categoria. Con spirito di squadra e sacrificio abbiamo portato a casa i 3 punti ma soprattutto abbiamo assunto la consapevolezza di potercela giocare con tutte e di non essere inferiori a nessuno. Di sicuro il livello del girone centro sud è dal punto di vista tecnico-tattico un gradino più basso di quello del centro a cui abbiamo partecipato negli ultimi 3 anni, ma a livello agonistico è sicuramente più impegnativo: ogni partita è una battaglia! Nei primi 3 anni di serie A abbiamo raggiunto la salvezza solo alle ultime giornate, quest’anno lotteremo fino alla fine per raggiungere la zona play off”.

Chiudiamo con un auspicio: chiudi gli occhi, ed immagina il giorno della promozione in Serie A. La prima cosa che faresti?
“Organizzerei una grande festa al Palagranata. Se esisterà questa struttura vuol dire che noi saremo realmente pronti ad affrontare un campionato impegnativo come quello di serie A…e mi fermo qui altrimenti comincio a fantasticare troppo e adesso abbiamo allenamento….”.

Marco Grillo- Ufficio Stampa Salernitana Femminile