Degli ultimi sei scudetti assegnati nella massima categoria giovanile in rosa, ben quattro hanno inciso il nome della Lazio. Il primo di questi, coinciso con la stagione 2015-16, porta la firma di Giorgio Regni, che, attualmente, è alle prese con la sua seconda avventura in biancoceleste. La terza, seppur con una differente società, tenuta conto anche la Lazio Femminile con cui si fregiò di altri due massimi allori.
LE PRIME SETTIMANE – “Le impressioni sono ottime”, il primo commento del tecnico sul preseason delle baby aquilotte, che aggiunge: “In poco più di un mese di preparazione ho avuto l’opportunità di conoscere le giocatrici da dentro la squadra: hanno tutte una gran voglia di lavorare sul campo e di impegnarsi per capire le novità tecnico-tattiche. C’è il desiderio di crescere e di raggiungere quei risultati che negli ultimi anni sono mancati”.
LE PREMESSE – Nel suo secondo capitolo con la Lazio, il trainer avrà dunque la chance di bissare quel trionfo lontano, ormai, sei stagioni: “Conosco già l’ambiente – afferma Regni – e la passione che ha la famiglia Chilelli per questo sport e questa maglia. Non la vedo come una pressione, bensì come uno stimolo per fare bene”. Le giuste motivazioni, quindi, non mancano di certo al responsabile del settore giovanile: “So che le ragazze meritevoli – prosegue l’allenatore – saranno inserite presto nel giro della Serie A e questa è un’altra grossa spinta a lavorare bene e con profitto. E ci aggiungo anche la voglia di riprendere quello che avevo interrotto sei anni fa”.
IL ROSTER – La selezione U19 della Lazio, ciò non bastasse, parte con un potenziale notevole: “Il gruppo mi piace molto – asserisce il coach -, ci sono tantissime giocatrici con alti valori tecnici. Una rosa in età con altre giovani dietro che scalpitano per crescere. Abbiamo un roster molto ampio che ci permette di fare sempre degli allenamenti ad altissimi livelli e che, durante la stagione, mi darà la possibilità di ruotare le varie atlete in base alla forma attutale. Non è poco”. L’amalgama, infine, è già a un bel punto. “La maggior parte già conosce l’ambiente, e le nuove si stanno integrando alla grande”, conclude Regni.
Alessandro Cappellacci