L’anno che sta arrivando, tra un anno passerà… io mi sto preparando, è questa la novità…

Così cantava il maestro Lucio, uno dei tanti inarrivabili, scomparsi in questi ultimi dieci anni. Siamo pronti (o quasi) a entrare nel nuovo decennio, questo 2020 che molto affascina per la sua perfezione e rotondità. Un venti ripetuto in modo fiero, sogno di possibili pellicole negli anni cinquanta, quando il 2020 era davvero ancora troppo lontano. Ed è anche un numero che spaventa gli astrologi, a studiare da giorni il possibile incontro tra Saturno e Giove, due che ne fanno succedere, di cose importanti. Poi chiaro, chissenefrega se Giove porterà sfortuna al Capricorno, alla Vergine o tanta fortuna allo Scorpione, tanto è sempre tutto soggettivo, o no?

Insomma ci si prepara, con un po’ di malinconia velata perché sai quello che lasci ma mai ciò che trovi e qui è tutto precario. E giù pensieri su chi eri nel 2010, cosa facevi, come camminavi e dove andrai oggi (anzi domani per l’esattezza) insieme a un venti dalle mille speranze, che qui tanto la vita ti cambia in meno di un secondo.

Tra la malinconia e la speranza, però, ci sono sempre loro, i ricordi. E così li scorriamo, come in un film, tornando alla finale di Coppa Italia, alla vittoria dello Scudetto, un trofeo a testa per Kick Off e Salinis, squadre che in questi anni hanno costruito e sono arrivate con merito. E torniamo anche a questa estate, quando un altro sport femminile, il calcio, abbatteva gran parte dei muri ed entrava a tutti gli effetti nel cuore delle persone. Una partita vinta sul campo, non subito, ma con caparbietà, con tenacia, la stessa delle donne del pallone e di quelle del futsal che non sono certamente da meno ma che ne hanno meno, di visibilità, ahimè. Eppure in questi dieci anni il calcio a 5 femminile ci ha regalato una marea di emozioni indescrivibili: pensateci… La Nazionale, i tanti trofei delle varie società piene zeppe di stelle. Ma soprattutto i sorrisi, le conoscenze, le idee, le sensazioni, le delusioni, le tachicardie, le speranze, le soddisfazioni, le discordanze, squadre nate e altre fallite, in un saliscendi continuo. Un bel po’ di tutto, ecco.

E tutto sommato il nostro mondo è bello anche per questo, per la varietà delle emozioni e delle forme che vivono dentro ognuno di noi.

Io non so come saranno i prossimi dieci anni, ma questo 2020 mi stuzzica e mi spaventa abbastanza per continuare a pensare che il futsal e la vita possano proseguire a braccetto. Per me e per voi!

Buon inizio a tutti,

Serena