No, Enrico Grassia non è solo l’allenatore della Littoriana Futsal femminile. Ma anche ds – sempre in ‘rosa’ – e portiere della compagine maschile, per non farsi mancare nulla. Un triplice ruolo che può essere portato avanti da una sola fiamma, che brucia un combustibile più potente del vil denaro:

Enrico sei un Superman. Come fai a coniugare tutti i ruoli?

È un segreto, così mi tocca svelarlo a tutti (ride ndr). Bisogna avere tanta passione e tanta voglia di crescere. Pratico questo sport da 12 anni e ho già vissuto in tante realtà diverse. Non mi era mai capitato, tranne in un’occasione, di trovare una società come la Littoriana, dove tutto ruota attorno all’amore per il futsal. Nessuno qui ti impone nulla, se lo fai è perché ti piace. Con Silviano (Cascarini, il presidente ndr) mi trovo in perfetta sintonia da questo punto di vista e posso dirlo tranquillamente: non prendo un centesimo e non lo vorrò mai prendere. Il segreto è quello. È vero, a volte serve anche fare dei salti mortali, ma quando fai quello che ti piace non ti risulta pesante. Basta volerlo.

Basta volerlo. Dev’essere anche il motto ripetuto in casa Littoriana nello scorso campionato di Serie D. Al primo anno di attività della loro storia le latinensi hanno vinto la finale play off, raggiungendo un’incredibile promozione in Serie C. L’inizio balbettante è più che giustificato, ecco cosa ne pensa Grassia.

Parliamo di campo: un punto nelle prime due partite. Cosa manca ancora alla Littoriana? 

Manca un po’ di esperienza. Ci siamo rinforzati quest’estate grazie a degli innesti importanti per la categoria come Roberta Cargnelutti e Valentina Mannella, ma rimaniamo una squadra che è nata solo l’anno scorso e che non masticava ancora il calcio a 5. Molte ragazze venivano dal calcio a 11, quindi ho dovuto gettare le basi fin dalla passata stagione. Poi abbiamo disputato una grande Serie D raggiungendo subito la promozione in C. Ci aspettavamo di peccare un po’ di maturità all’inizio e, infatti, la seconda partita contro l’Atletico Torrenova l’abbiamo persa per questo. Penso che disputeremo un girone di ritorno diverso, avremo già 13 partite alle spalle e potremo fare più punti.

Non c’è ancora molta esperienza, ma la squadra ha la qualità per competere in Serie C?

A livello qualitativo ci siamo. Le ragazze mi seguono, lavoriamo molto e sono sicuro che dal punto di vista tecnico diremo la nostra. L’obiettivo adesso è quello di non retrocedere. Abbiamo cominciato la Serie C dicendo: “Proviamoci”. Poi quello che viene in più è tutto di guadagnato.

La prossima di campionato vi metterà contro al Progetto Futsal. Credi nella vittoria?

È una squadra che seguo con grande interesse, da amante di questo sport. Conosco il loro organico, le caratteristiche delle ragazze e so bene qual è la loro forza sia mentale, che fisica, tattica e tecnica. Inoltre, essendo portiere, stimo molto David Calabria, il loro allenatore. È molto preparato, le sue squadre sono ostiche da affrontare e puntano sempre alla vittoria. Però non ho impostato la partita in maniera difensiva. Noi dobbiamo sempre fare il nostro gioco, se poi perdiamo è perché gli avversari si sono dimostrati più forti. Ci proveremo!