Tenacia, tecnica e tanta simpatia: questa è Paula Pasos, capitano del Pelletterie, che abbiamo avuto il piacere di intervistare in vista del match di esordio della A2 in programma domenica 7 ottobre contro il Sassoleone.

Paula, domanda di rito, com’è cominciata la tua avventura nel futsal?
“In realtà quando ero più piccola praticavo danza classica. Il calcio, però, è stato sempre la mia passione; ci giocavo in strada, al parco, ovunque fosse possibile. Tant’è che la mia insegnante di danza, a ogni lezione, mi ritrovava sempre con qualche livido o sbucciatura. Il fatto poi che quando avevo sei anni venne creata nel quartiere della mia città (Murcia, ndr) la prima squadra di futsal mi ha definitivamente convinta a lasciare la danza e ad abbracciare questo mondo. È così che, prima insieme ai ragazzi e poi dai quattordici anni con le ragazze, da semplice passione questo è diventato il mio lavoro”.

Proprio in virtù della tua esperienza in Spagna, in che cosa deve migliorare il movimento di futsal italiano?
“Il movimento spagnolo è sicuramente da prendere come esempio: per quel che concerne il livello tecnico ma anche e soprattutto per il lavoro svolto a livello giovanile. In Spagna ogni società ha un settore giovanile che permette alle ragazze di cimentarsi con il futsal fin dalla tenera età. In Italia, invece, sono poche le realtà che permettono e garantiscono una formazione dai cinque anni in su. Parlo anche da allenatrice: se vogliamo che il movimento cresca, avvicinandosi ai livelli del futsal spagnolo, è fondamentale investire nei settori giovanili e dare l’opportunità alle nostre ragazze di formarsi fin da giovanissime”.

Quali sono gli obiettivi stagionali e le sensazioni in vista dell’esordio di domenica contro il Sassoleone?
“Non voglio sembrare arrogante ma l’obiettivo è quello di cercare di raggiungere ciò che ci è sfuggito lo scorso anno: la promozione. Tanto più dopo l’ottimo lavoro della precedente stagione e quello svolto dalla società in sede di mercato. Ci siamo rinforzate molto anche grazie ad alcuni innesti di esperienza e pensiamo di avere i requisiti ed i mezzi per far ancora meglio. È vero, il campo è l’unico giudice ma noi siamo pronte e non vediamo l’ora di iniziare”.

Ci spieghi l’importanza che riveste per te la Toscana e il Pelletterie?
“Sono molto legata al Pelletterie perché mi ha permesso di riscoprire il sorriso e la voglia di giocare a futsal. Posso solo esser grata a questa società perché dopo la mia prima esperienza in Italia (ha giocato per l’Isolotto nella stagione 2014/2015, ndr) avevo pensato di tornare in Spagna o, addirittura, lasciare il futsal. Invece, qui mi hanno accolta e mi hanno fatta sentire come fossi a casa fin dal primo istante. Tanto più anche dopo l’esperienza con la Rappresentativa Toscana; una squadra che io ho sempre sentito come mia, come se fosse quella della mia regione. Perché qui sto davvero bene e se un giorno decidessi di tornare in Spagna sarà per qualche altra ragione, non per il futsal”.

Marco De Santis