In seguito al comunicato ufficiale della T&T Royal Lamezia (LEGGI QUI), in merito alla gara di Serie A2 femminile disputata ieri pomeriggio al PalaBoccioni, dove il club biancoverde ha accusato le giocatrici del Reggio di “caccia alla gambe”, è arrivata la risposta dello Sporting attraverso i propri canali social.
IL COMUNICATO DEL REGGIO – Prendiamo atto di quanto letto dalle dichiarazioni riportate dall’ufficio della Royal Lamezia e riportati da altri canali e precisiamo quanto segue. La nostra squadra, da come si evince dalle immagini della partita, ha disputato l’incontro nel pieno rispetto dei principi di sportività che ormai ci contraddistinguono da diversi anni. L’ unico e vero calcio, che con lo sport e con la dignità di un uomo non ha nulla a che vedere e non doveva categoricamente esserci, è stato dato dal presidente della società avversaria a una nostra giocatrice per futili motivi a partita ampiamente finita e negli spazi esterni della struttura. Gesto che è stato causa di momenti di tensione, subito placati grazie al contributo da parte degli altri dirigenti di entrambe le società e che si sono conclusi con un terzo tempo da parte delle persone presenti. La regola “attaccare per difendere” nella circostanza non può che ledere ulteriormente l’immagine dell’unico vero gesto negativo della giornata. La nostra società e la nostra tesserata hanno già dato mandato al proprio legale per quanto sopra descritto. Concludiamo nel ringraziare gli altri componenti della Royal Lamezia per aver collaborato per un pronto chiarimento e in particolare per chi, da subito, ha condannato il gesto del loro presidente (Ufficio Stampa Reggio Sporting Club).
Redazione