Uno spritz e una sigaretta…

La birra? No, meglio dopo. Con la pizza di Tullio. Dopo lo sforzo titanico della prima giornata, i muscoli ancora da rodare e le ernie da tenere a bada. Quando la notte annulla pian piano gli schiamazzi dei campi e gli ospiti dell’ostello del Don Orione sono già al secondo sonno: sognano la Cappella Sistina del giorno dopo, sognano soprattutto di saltare la fila.

Guarda, mister, come mi diverto. Perché questo è un amatoriale, mister. Futsal per amatori, prendo la palla, accelero, dribblo i birilli e vado in porta. E se poi un birillo non si fa dribblare, parte lui (anzi lei, perché siamo ladies) e avanza e tira e poco male se va in alto quel pallone, troppo verso la luna, maledetto corpo all’indietro: lo so, mister, che non va bene così. E d’accordo, ora la passo, laterale d’accordo, e vado e porto via l’uomo (che è sempre così, l’uomo, anche se giochiamo tra donne), e andiamo in porta col pallone, come dici tu mister, come insegni, come predichi. Ma solo stavolta, giusto perché stiamo vincendo, sennò partivo a mille e tiravo una saracca sotto l’incrocio, sì come la Pomposelli, perché no, che è la migliore di tutte noi e ogni tanto ce la incarta, ma qualche volta no. E allora un salvataggio in angolo è come un gol. Quando si ama quel pallone di amatori, va così… E poi la birra me la faccio di certo.

Uno spritz e una sigaretta… Siamo un po’ tossiche noi dello Uass United, giusto due, massimo tre. Le altre serissime, qualcuna è andata a studiare gli schemi fino in Giappone, basta guardare chi è in testa ai cannonieri dopo la prima giornata de ‘sto torneo di Roma Nord: e finalmente, ci voleva, sennò ogni volta dieci euro di benza, e non se ne poteva più! Uass United, no non possiamo dirlo cosa significa, specie alla stampa. Proibito, vietato, se vinciamo il torneo ne riparliamo. Ne abbiamo fatti 17 alle Donne Fugate, che una volta eravamo noi. Donne in fuga da chi diceva che il pallone non è cosa nostra, ed eccoli invece mo’ tutti attaccati alla televisione, i maschi, a vedere come trattano il pallone quelle dei Mondiali che domani cominciano, e giocano pure a 11 con le porte grandi.

Che poi, noi Donne Fugate, ne avremo presi pure tanti di gol, ma veniamo dalla serie D e vi ci sapete mettere. Ma noi ci siamo iscritte perché ci vuole coraggio e noi ce lo mettiamo. E in panchina le battute si sprecano e se vogliamo ce la cantiamo pure, perché il pallone lo amiamo come voi e questo è il bello dell’amatoriale, che alla prossima marchiamo la Panico, sì proprio il centravanti della Nazionale e il nostro obiettivo sarà prenderne meno di 50, quindi meno di un gol al minuto: stiamo studiando una tattica per legare le Legolè, se ci mettessimo tutte sulla linea di porta? Dite che è una tattica che non paga… Beh, ma quelle della Coppa d’Oro, quelle con la maglietta più bella, pure col nome stampato, hanno perso pure giocando a viso aperto: 6-1 però, ci pensate fare un gol, anche uno solo per sbaglio, a una portiera di un metro e ottanta, che le prende tutte, ma proprio tutte, anche se dicono ci abbia una certa età… Più di trenta, ci credereste?

Dicono pure che questa era la vera finale e che lo sarà di qui a metà luglio… Chissà che il caldo non incida sulle Veterane, ma comunque è come giocare contro Pirlo e Totti, Buffon in porta e qualcuna che ancora corre come un ossesso, come se il campo non finisse mai e il fiato neanche. La mister Righi se la ride e studia le Donne Fugate, prossime avversarie, perché niente va lasciato al caso… Vabbè stavolta forse si potrebbe. Su quel campo là in fondo ha segnato perfino quella dello spritz e sigaretta, il gol più veloce del torneo, un pallone lemme lemme che scivola in porta dopo un contrasto armato, caviglia su caviglia. Andrà premiato come primo, sporco e inutile. Ma guarda, mister, come mi diverto!!

Le Nere per caso contro Balùa Baluè sembra un derby africano, con tutto il rispetto. Le Nere hanno il completo nero e una panchina lunga: alcune di loro giocavano, giovanissime, agli albori del calcetto femminile romano, al Circolo Due Ponti. C’erano i mammuth allora, intorno all’èra glaciale. Vanno sotto, soffrono, sbuffano, perché quell’altre, con il fratino rosso (erano nere anche loro, almeno di casacca), sono cinque contate ma vanno come treni. Le migliori sono convocate nella Rappresentativa, come lo erano le avversarie, sempre nel Pleistocene del futsal… Le finte rosse hanno un portiere con gli occhiali di poliestere o roba del genere, che pure se il pallone ti sbatte in faccia non vai in ospedale. Le Nere ci sbattono, per caso o di proposito, si pappano l’inverosimile in un forcing finale che avrebbe del commovente se non ridessero tutte in fondo a ogni conclusione sbagliata di un millimetro e incocciata da un malleolo vagante di quelle col fratino, che non mollano mai sotto gli occhiali del portiere… Finirà 5-4 e risulterà quindi la partita più combattuta e pure con i gesti tecnici migliori, un paio di gol farebbero la gioia dei tanti mister, se non fossero a casa a fare il mercato o nascosti tra il pubblico con gli occhiali neri e il cravattino da 007…

Mercoledì ci si rivede… E martedì allora tutte in ritiro, c’è da decidere che pizza prendere dopo, fiori e alici mette sete, il mister si arrabbierebbe. Lo spritz ha portato bene, si dicono le Donne Fugate, proviamoci anche noi. Le sigarette? Le porti tu? Vabbè pure elettroniche, purché facciano fumo. Quanto lo amiamo, st’amatoriale di Roma Nord. Eppure il mare è dall’altra parte!!

Lilli Spritzer