E’ stata la partita di Sandra Brkan. Il capitano della Virtus Ragusa, classe ’90 e nazionalità croata, con una doppietta ha trascinato la squadra siciliana in finale, raggiungendo così il Granzette nel big match di domani.

Una gara tutt’altro che semplice per le ragusane, andate in svantaggio dopo sei minuti dal suono iniziale della sirena. Un gran gol di Begnoni, stop e tiro da posizione defilata. Il vantaggio della squadra di casa dura però solo una manciata di secondi. Ci pensa Brkan: punizione battuta con “l’aiuto” di Pernazza e tiro forte e teso che batte un’ottima Gava. Tutto da rifare per la Fenice e allora ci pensa Patri Jornet, una che a questi appuntamenti è abituata. Al sedicesimo minuto tira fuori il suo coniglio dal cilindro con un tiro da posizione angolata che vale il 2-1.

Ci sono ancora venti minuti, un’eternità. Però eccolo, il capitano. Ancora Brkan, ancora con un tiro forte da vero bomber di razza (quale non sarebbe, tra le altre cose…). Calcio d’angolo proprio per la croata che dall’altezza del dischetto segna di forza la terza rete per le siciliane. La Union Fenice non ci sta. Non sarà la favorita ma ha tanto cuore. Mister Campana tenta la carta del portiere di movimento e inizia a far girare palla. Una traversa nega alle venete la gioia di un gol che accorcerebbe le distanze, ma soprattutto sarebbe anche meritato. La sirena non è amica, i secondi scorrono inesorabili. La Virtus Ragusa grazie, soprattutto al suo capitano e alle parate di Sirna, raggiunge il Granzette in finale.

Merito e applausi per la Union Fenice, caparbia fino alla fine, squadra tosta, ganza.

(Foto/Servizio Luca Marazzato)

S.C.