Una partita è una partita e mai come in questo momento tornare in campo vorrebbe dire prima di tutto aver vinto il match più importante di tutti, quello contro il virus che sta debellando l’Italia.

Il tecnico del Progetto Futsal, David Calabria ha nostalgia degli arbitri… No, stiamo scherzando, ma in un certo senso sono nei suoi pensieri. Ecco perché.

Mister, come stanno le ragazze e come le state gestendo vista l’emergenza?

“Hanno un programma di allenamento che è cambiato in corsa, viste le direttive. Stanno facendo un’attività spontanea adattata alla logistica di ciascuna. Per come le conosco io, sono abituate ad allenarsi talmente tanto che si allenerebbero anche per un’ora dentro l’ascensore. Non mi serve neanche monitorarle da questo punto di vista”

Come pensi che andrà a finire il campionato? Proseguirà?

“E’ un auspicio. Timori e speranze viaggiano parallelamente. Il timore è che finisca tutto, la speranza e che si possa tornare in campo per questa stagione. Va da se che nella mia testa, così come in quella delle altre persone, ci sono varie ipotesi… Io penso che, se tutto potesse ricominciare per i primi di maggio, avremmo i tempi per chiudere la stagione anche a livello di Play Off nazionali. Per il resto credo che anche per A2 e Serie A si possa fare un discorso di questo genere”

Veniamo alla situazione di emergenza sanitaria: quale deve essere secondo te la priorità in questo momento?

“Trovate le strutture ospedaliere, trovati i medici a supporto, la sensibilizzazione della gente così come la sensibilità della stessa a capire che con un piccolo gesto possiamo fare tanto. Dovremmo viaggiare tutti con il pensiero che uno solo di noi potrebbe tanto scatenare una pandemia mondiale quanto abbatterla. Con questo pensiero nella testa, si risolverebbe tutto in un periodo anche discretamente breve con le dovute cautele che la situazione porta”

Che messaggio ti senti di dare al futsal in questo momento?

“Un messaggio di forza e di speranza: lo hanno detto tutti, mi aggrego alla truppa. Un messaggio strettamente personale è quello che mi manca tanto il fischio iniziale e soprattutto… Non vedo l’ora di sentire i tre fischi finali!”