Sentire pronunciare il nome del Falconara fa balenare in mente le numerose stelle che compongono il suo roster. Taty, Marta, Dal’Maz, ad esempio, sono soltanto tre delle fuoriclasse che compongono le fila del team marchigiano, il quale, tuttavia, può vantare anche giocatrici giovani e dal potenziale interessante. Giovani e interessanti proprio come Anthea Polloni, l’estremo difensore ex Pero approdato in estate alla corte di Massimiliano Neri.

L’AMBIENTE CDF – “Si tratta della mia prima esperienza in Serie A – premette la classe 2002 -. Sono contentissima di vivere un’avventura del genere, nella quale mi sto trovando molto bene”. La numero 66 biancoazzurra, in effetti, non poteva aspettarsi niente di meglio da un club come quello del CdF: “Le compagne sono fantastiche – prosegue -, ed è motivo d’orgoglio allenarmi con queste ragazze e far parte di una società così. Mi sento migliorata anche, e soprattutto, grazie a Bombelli”. Polloni, inoltre, ha la fortuna di condividere il suo reparto con Dibiase, uno dei migliori “numeri 1” della massima categoria del futsal in rosa: “Angelica l’ho sempre stimata come portiere – asserisce -, anche prima di venire qua, e posso imparare tantissimo anche solo guardando come si allena e come vive le gare una professionista del suo calibro. Posso sicuramente crescere tantissimo affianco a una persona fantastica come lo è lei”.

GLI OBIETTIVI – Polloni, durante l’anno della stagione, avrà anche modo di misurarsi con l’Under 19, con cui ha partecipato nella doppia gara persa contro il Florida valevole per il primo turno di Coppa Italia. “Sono contenta di poter scendere in campo con l’U19, così ho modo di mettermi in gioco e di attuare quello faccio durante l’allenamento”, afferma l’ex San Biagio Monza, determinata a sfruttare al meglio le sue chance al Falconara: “Voglio far bene ogni volta che avrò modo di giocare, sia con le giovanili che con la prima squadra e, soprattutto, migliorare come estremo difensore, cosa che avrò certamente modo di fare in questo club top dei top. Le persone qui dentro, infatti, sono in grado di darmi tutto quello che mi manca”. Le basi su cui lavorare sono più che ottime.

Alessandro Cappellacci
*foto: Debora Braga