L’arbitro fischia la fine dell’incontro, il Real Balduina vince la Coppa Italia e un’eterna ragazza si lascia cadere sul parquet, stremata di gioia, mani sul viso e lacrime che scorrono tra le dita, finalmente libere. Si chiama Maria Lucarelli, e questa è la sua notte di festa.

L’aveva già deciso, Maria: quella coppa doveva essere sua. Non poteva essere altrimenti. Nessuno poteva toglierla, nessuno, l’aveva giurato. Si sarebbe trasformata in una leonessa pronta a ruggire nel caso avessero provato a portargliela via.

E la sua partita è stata davvero quella di una leonessa, combattuta con le unghie e con i denti, impreziosita da un gol di pregevole fattura, un’autentica gemma in una serata indimenticabile. Culminata con la proclamazione, meritatissima, di miglior giocatrice delle Final Four.

Perché è una forza della natura, Maria: una sempregiovane. Ha cuore e talento da vendere, capelli biondi che fanno luce in mezzo al campo. Proprio come lei. Proprio come la sua carriera, la sua vita dedicata al calcio a 5, uno sport che se oggi è così importante e seguito molto del merito è suo. Come donna, prima ancora che come giocatrice. Lo dimostra il coraggio nel mostrare ogni goccia di emozione, con quella dolcissima fragilità che in è realtà forza grande e preziosa. Forza da leonesse.

La vittoria di Maria è un esempio, la prova che la vita può sempre tener da parte uno spicchio di sole tutto per te, basta aver pazienza e combattere il buio. Continuando a crederci. Continuando a non mollare.

E’ ’immagine che incarna l’anima più bella di questo Balduina, quella più battagliera e sognatrice. L’anima delle sue compagne, del suo mister, di tutti coloro che non hanno avuto paura di puntare in alto nonostante a volte guardare in su possa far paura.

E mentre la notte cala su Bari e gli spettatori abbandonano il palazzetto, dopo le urla, l’estasi, gli abbracci che si cercano e si confondono e i contorni che sfumano, dopo We are the Champions, i riflettori e le interviste di rito, Maria si prende un momento tutto per sé. Un angolo dove il mondo, per un istante, si ferma solo per lei. Un angolo dove godersi la spossatezza della felicità, le lacrime, ogni battito di cuore che vibra nel petto. E dirsi Ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta.

Valentina Pochesci 

Foto Vincenzo D’Avino