Il Bisceglie si coccola la sua bomber. Archiviata la sconfitta con il Real Balduina, malgrado l’amarezza bruciante sono tante le note positive per la squadra di mister Ventura. Che ha, è il caso di ribadirlo, dato vita a una finale di Coppa di altissimo livello, equilibrata, decisa soltanto da quel pizzico di cinismo in più che in questi casi fa la differenza.
Una delle note più positive è senz’altro lei, Brenda Moroni, semplicemente pazzesca in queste Final Four. 6 gol in 2 partite, 2 triplette: basterebbe forse questo a dire tutto sul valore indiscusso di questa giocatrice.
Ma c’è molto, molto altro da dire su di lei. Perché oltre ad essere una macchina da gol (devastante nella semifinale contro il Martina), Brenda Moroni ha una tigna e un cuore infiniti. E’ una vera guerriera, una che fino al suono della sirena non ci pensa nemmeno, a mollare. Potente e fulminea al tempo stesso, Brenda è una che cerca il contatto con il pubblico, lo chiama, lo incita, fomenta e si fomenta. E i tifosi, che hanno partecipato con grande calore a questa competizione, rispondono forte e chiaro.
Anche contro il Balduina la giocatrice romana si è distinta per caparbietà e grinta, e naturalmente per il senso del gol: sul 5-1 per la formazione di Piattoli sono state le sue reti a riaprire la gara, tenendo di fatto la sua squadra viva fino alla fine. Una squadra che la rispecchia, fatta di lottatrici come lei, che per la maglia danno tutto. Un’altra immagine significativa? Quella di Ellen Castro, rimasta in campo nonostante zoppicasse.
Il Bisceglie riparte da qui, dunque, dalla certezza di avere una squadra importante, combattiva, solida. Nel segno di Brenda Moroni.
Valentina Pochesci
Foto Vincenzo D’Avino