Parole misurate anche se la voglia di rituffarsi in campo sarebbe tanta, anzi troppa, ma lo spirito civico e l’amore per il prossimo nel Capitano Veronica Menichelli riesce a essere addirittura più grande.
Si capisce solo così quanto alla fin fine, al di là della competizione, quello che fa calare più di tutti un velo di nostalgia negli occhi e nello sguardo della titolare della porta di Mister Chiesa sia lo spogliatoio e il rapporto umano che il gruppo delle Leprotte aveva costruito. Un rapporto nato praticamente da zero, perché l’estrazione sportiva delle ragazze biancorosse era varia non solo a livello di nazionalità, ma anche e sopratutto sportiva.
Eppure tutte insieme si sono misurate attraverso la loro curiosità di conoscenza personale e una sorta di bontà francescana per cui il rispetto del compagno è stato messo sempre prima di ogni altra cosa anche nei pochi momenti delicati della stagione. Una mano tesa e un sorriso in più a chi attraversava un infortunio o il tifo sfrenato da casa da chi qualche volta non è potuta essere presente in campo.
In tutte sempre e solo un obiettivo soltanto: la promozione. Piano piano da un certo imbarazzo iniziale, racchiuso anch’esso sempre da una certa aurea di rispetto l’una con l’altra, questo sentimento di gruppo si è trasformato definitivamente in un cemento che ha fatto da collante fortissimo tra le varie ragazze. Perciò alla luce di questo specchio le parole del Capitano assumono ancora un più chiaro messaggio di speranza per il futuro: quella stessa speranza che, senza ombra di dubbio, si racchiuderà in un abbraccio che sicuramente arriverà. Presto.
– Come stai vivendo da Capitano questo momento di emergenza? E a livello personale?
“Il momento sicuramente non è dei migliori, ci è dispiaciuto doverci fermare in un momento clou della stagione, dove stavamo per conquistare il campionato e giocarci la coppa. Mi manca ovviamente allenarmi, mi manca lo spogliatoio, mi manca l’adrenalina della partita, insomma, mi manca tutto, però la salute di tutta la nazione, viene prima di qualsiasi cosa ed è giusto dover restare a casa.”
– Siete un gran gruppo e purtroppo dal giorno alla notte vi siete dovute dividere e non vedervi più, quanto è pesato questo?
“Devo dire la sincera verità, che non è stato per niente bello dover salutare tramite messaggio, le nostre compagne che sono tornate a casa per quest’emergenza. D’altronde chi lo avrebbe mai immaginato…
La cosa che pesa di più, è non aver potuto finire questo percorso, voluto e sudato dall’inizio alla fine, siamo un bel gruppo e spero di poter continuare con loro a vincere.”
– Sicuramente sarete rimaste unite sulle varie chat, che clima c’è?
“C’è un clima di speranza,  di voglia di poter continuare insieme, siamo un bel gruppo, e continueremo a esserlo, ne sono convinta. Torneremo ad esultare tutte insieme.”
– Un tuo pensiero in questo momento così difficile per il nostro Paese…
“Si spera che tutto si risolva, che si torni presto alla normalità, ma deve partire da “noi” questa normalità, si scrive da giorni: “andrà tutto bene”, ecco, dobbiamo essere noi i primi a far andare tutto bene, a rispettare noi e il prossimo, a rispettare quelle poche regole che ci hanno dato e soprattutto a rispettare chi sta lavorando giorno e notte per noi.”
Ufficio Stampa Città di Capena
Foto Luca Pagliaricci