Il raduno di Novarello, tenutosi dal 6 al 9 febbraio, ha visto il debutto in Azzurro, seppur senza gare ufficiali, di tanti prospetti interessanti nel mondo del calcio a 5 in rosa nostrano. Francesca Salvatore, per quel che concerne lo specchio 3×2, ha dato la chance a tre estremi difensori – due dei quali rispettivamente classe ’02 e ’03 – di mettere in luce le proprie qualità sotto lo sguardo attento dello staff tecnico della Nazionale femminile di futsal. A far parte della batteria dei pipelet, a Granozzo con Monticello, c’era la Citizen Anthea Polloni.

La numero 66 del Città di Falconara, dal canto suo, aveva già provato l’emozione di vestire la divisa dell’Italia. Polloni, all’epoca in forza al San Biagio Monza in Serie A2, era infatti stata selezionata da Roberto Menichelli – a dicembre del 2019 – nel gruppo delle Azzurrine: “Questa chiamata con la Nazionale Maggiore, arrivata a distanza di tre anni da quella con l’U19, è stata del tutto inaspettata”, esordisce il portiere, con ancora ben impressa la recente full immersion in terra novarese: “Sono stati quattro giorni intensi, sia sotto l’aspetto fisico che mentale. Noi alla prima convocazione abbiamo avuto la fortuna di trovare un gruppo veramente bello, che ci ha integrate e fatte sentire a nostro agio fin dall’inizio; per questo, ci tengo a ringraziare tutte le ragazze più grandi”.

A prescindere dalle eventuali prossime chiamate in Azzurro, la campionessa d’Italia e d’Europa col CdF difficilmente dimenticherà quelle sensazioni provate sulla propria pelle a febbraio 2023. “Avere la possibilità di indossare la maglia della Nazionale, anche se solo per quattro giorni, è un sogno, ed è stato veramente bello. Da questo raduno, mi porto a casa tanto entusiasmo e il fatto di aver vissuto una corta ma bellissima esperienza, consapevole che era uno ‘stage’, un’occasione che non si sa quando e se potrà ricapitare. Per questo, me la sono goduta al 100%, cercando di dare il meglio in ogni allenamento”.

Per Polloni, si è trattato di un percorso lungo e tortuoso, quello cominciato a calcio, quando si mise per la prima volta tra i pali dell’US Fissiraga a soli cinque anni. Una strada, successivamente, proseguita nelle giovanili dell’Inter, tra gioie, delusioni e un serio infortunio. “Sicuramente, questa convocazione è stata una bella iniezione di fiducia. Ripaga i sacrifici che faccio da quando avevo quattordici anni e giocavo a calcio a 11 tra allenamenti, scuola – spesso mangiavo in macchina e studiavo durante il tragitto -, e quelli che continuo a fare tutt’oggi. Ripaga anche i sacrifici che la mia famiglia ha fatto per me quando ero più piccola, per non farmi mai mancare a un allenamento anche se il campo era a un’ora di distanza”.

Un viaggio, poi, che l’ha condotta nel futsal, tra San Biagio, Pero e Falconara, dove la nativa di Pavia sta compiendo degli autentici passi da gigante. “Se è arrivata questa convocazione, vuol dire che ciò che sto facendo è svolto nel modo giusto, con la consapevolezza, anche, che questo non basta mai, perciò continuerò a impegnarmi per apprendere quanto più possibile dalle grandi giocatrici con le quali ho la fortuna di condividere questa passione. Spero sia solo l’inizio e che possa riceverne altre di queste grosse soddisfazioni”.

Al netto della prima volta in maglia Azzurra – dopo quella dell’U19 -, per Polloni, il cammino nel calcio a 5 è tuttavia ancora agli albori. “Certamente, questa chiamata è stata un’iniezione di fiducia, che accresce la mia autostima, ma restano fermi gli obiettivi che avevo prima che arrivasse, ovvero quelli di continuare a lavorare bene e apprendere sempre di più, giorno dopo giorno in allenamento e partita dopo partita. In futuro, vorrei potermi mettere in gioco maggiormente nella massima serie, conscia che ho tanto da imparare, ma è solo giocando e sbagliando che potrò crescere veramente sempre di più”. Il viale, se non altro, appare decisamente roseo all’orizzonte.

Alessandro Cappellacci
*foto: Débora Braga