Taty, Rafaela Dal’Maz, Isa Pereira e Tainã Santos. Ma anche Erika Ferrara, Angelica Dibiase e Nathália Rozo. Per non dimenticare di due promesse dal gran potenziale come Silvia Praticò e Anthea Polloni. Queste le Citizens che, dopo i trionfi in Supercoppa e nell’European Women’s Futsal Tournament, proveranno nel postseason a difendere quello scudetto conquistato dal club marchigiano nella passata stagione.

La rosa di Massimiliani Neri, comunque sia, non si ferma qui. Tra le fila del Falconara, infatti, ci sono anche alcune giocatrici in erba che, attraverso mesi di duro lavoro tra prima squadra e Under 19, hanno compiuto notevoli passi da gigante nella loro crescita, arrivando, così, a calcare i palcoscenici della categoria regina del calcio a 5 femminile nostrano. Giovani talentuose come Giorgia Pandolfi, che domenica scorsa, al cospetto dell’Audace Verona, si è guadagnata un’altra preziosa chance per misurarsi tra le ‘grandi’.

“Ogni volta che capita di scendere in campo con le ragazze della massima serie è, per me, una soddisfazione grandissima”, la premessa della classe 2006, che, a dicembre, ha avuto anche l’occasione di respirare l’aria del futsal internazionale: “Non mi aspettavo l’esperienza della Champions. Quella settimana, ho provato qualcosa di bellissimo”. Pur avendo avuto poche chance di misurarsi sui parquet del gotha del calcio a 5 italiano, e non soltanto quelli, la baby falchetta ha comunque saputo sfruttarle al meglio. “Più che sulla tecnica, mi sento cresciuta parecchio sulla sicurezza in me stessa. All’inizio avevo paura di sbagliare anche un semplice passaggio, ma sono riuscita a migliorare tanto anche questo aspetto”.

La diciassettenne, inoltre, ha avuto – e ha tuttora – la fortuna di imparare i trucchi del mestiere da uno dei suoi idoli sportivi: “Prima che iniziassi a giocare a futsal, rimasi colpita da Pereira. Mi ci rivedo molto in lei ed è una giocatrice alla quale mi ispiro”, afferma Pandolfi, desiderosa di realizzare, un giorno, il suo sogno nel cassetto: “Il mio obiettivo, sin da piccola, è quello di diventare una giocatrice di Serie A, ma tempo al tempo. Per il momento, mi basta anche svolgere un semplice allenamento o una partita che, agli occhi degli altri, potrebbe sembrare semplice. È una cosa che, principalmente, faccio per me stessa”. Tempo al tempo. Già.

Alessandro Cappellacci
*foto: Débora Braga