È ancora forte l’eco della grande partita delle Leprotte di ieri, quando per due terzi della gara e qualche manciata di minuti in più la squadra di mister Roberto Chiesa ha tenuto sotto uno a zero la terza forza del campionato sfiorando più volte il raddoppio. Amarezza certo, ma anche consapevolezza di aver avuto ragione sulla costruzione di una rosa che presenta l’unico punto debole nella sua lunghezza, ma il tecnico romano non ne fa un dramma sicuro che le richieste fatte alla proprietà verranno esaudite, soprattutto per fare il salto di qualità messo in preventivo sul progetto all’interno di questa stagione ovvero salvarsi tranquillamente togliendosi qualche soddisfazione in vista del futuro.

Mister, come ha visto questa seconda sconfitta di misura contro le milanesi?
A mente fredda dovrei essere soddisfatto della seconda sconfitta di misura con loro perché comunque la Kick Off è la terza forza del campionato con una rosa piena zeppa di campionesse, ma non è così. In due gare con loro abbiamo perso per una sola rete di scarto e sfiorato il pareggio o la vittoria per ben due volte, per questo penso che la mia squadra meritasse quanto meno il pareggio. Del rigore non parlo perché è evidente che gli arbitri hanno sbagliato a non darlo molto, probabilmente non hanno visto.

Una grande fase difensiva della squadra, ma anche delle ripartenze sempre più letali.

La nostra fase difensiva è il nostro punto di forza, da neopromossa dobbiamo essere realisti e per questo abbiamo grande umiltà. Questo approccio sta facendo la differenza rispetto alle altre e ne sono contento, vedo altri che insistono su concetti tattici senza cambiare mai e questo li porta a sbattere contro lo stesso muro; non è per me sintomo di intelligenza. Ieri alla fine abbiamo commesso due mezzi errori ma ci sta nell’arco di una gara tirata, dobbiamo lavorare e limitare ancora di più per quanto possibile questo fattore. Abbiamo un’ossatura di giocatrici importanti che si fanno valere anche all’interno dello spogliatoio come Neka, Bea Martin e Castagnaro a ognuno le proprie campionesse, io mi godo le mie e da oggi c’è la consapevolezza che possiamo fare punti con chiunque.

Due terzi di gara in vantaggio poi il ribaltamento, infine l’episodio del rigore molto molto dubbio su Fuhrmann che poteva dare il giusto pareggio. C’è un po’ di amaro in bocca?
Sì, anche per questo aspetto rinforzi dalla società che presto dovrebbero arrivare. Non amo piangermi addosso o fare la vittima, ma sono il massimo esponente dell’area tecnica e dico che questa squadra con due pedine può togliersi grandi soddisfazioni da neopromossa chiaramente e la cosa che mi fa piacere è che adesso la Serie A ci inizia a temere. La Kick Off ha esultato a fine partita come se avesse vinto uno scontro diretto, è stata una scena importante che mi ha colpito. Era ciò che avevo in mente quando da maggio scorso ho iniziato a lavorare alla costruzione della squadra. Abbiamo chiuso la gara in pressione andando a cercare il 2-2 che per poco non arrivava con un calcio di rigore o altre occasioni ben costruite per pungere al momento giusto. Questa è la mentalità che voglio vedere sempre: umiltà, consapevolezza e infine coraggio.

La tua creatura Capena gioca da grande con le grandi e batte le piccole, ormai da tutti è stata riconosciuta come la sorpresa del campionato. Cosa manca per attestarsi tra le prime sei?
Giochiamo bene, perché la squadra è molto attenta a lavorare in settimana seguendo le direttive mie e del mio staff. Stanno dando tutte il massimo e oltre poi è chiaro che abbiamo una buona rosa a livello di qualità e di esperienza, ma quel qualcosa in più ce lo mettono le ragazze che hanno raccolto la mia sfida e non si accontentano mai. Adesso però c’è bisogno di qualche pedina in più per fare il salto di qualità se vogliamo qualcosa di meglio della salvezza, per questa stagione. Questo gruppo merita tanto, anzi tutto, e sono certo che con due rinforzi staremo tra le grandi.

Luca Pellegrini
Ufficio Stampa Città di Capena
*foto: Luca Pagliaricci