Se fosse il titolo di un film sarebbe sicuramente L’Attimo fuggente di Peter Weir con un indimenticabile Robin Williams nei panni di un professore di letteratura in un collegio maschile. Proprio come quell’insegnante originale che spinge i suoi alunni a distinguersi dagli altri e a inseguire i propri sogni, Bea Martin ha tracciato un solco dove stendere i binari come una locomotiva che tira il suo treno fino all’ultima stazione.

BEA MARTIN – Così la numero otto biancorossa è stata l’anima psicofisica della squadra di mister Roberto Chiesa. Primo acquisto del tecnico romano, poteva approdare a Capena già l’anno prima in A2 quando la proprietà del club biancorosso la cercò a dicembre in quel di Salinis per portarla nella serie cadetta. Una storia già scritta quindi tra la basca e quella delle Leprotte e così è stato, una voglia inesauribile di dare sempre il massimo anche se a volte il destino ci ha messo le mani prima con un infortunio a Statte alla schienata e poi con un braccio rotto in allenamento. Ma come sono duri i baschi forse nel mondo non lo è nessuno ed ecco allora che le presenze diventano 18 su 20 convocazioni e 21 gare disponibili con 6 reti in totale (5 in campionato e 1 nei playoff) che per un laterale difensivo sono un vero e proprio trionfo. Ma c’è molto di più nella stagione del trottolino biancorosso, pedina di lusso per una squadra come il Capena che si doveva solo salvare. 576 minuti giocati con una media a partita di 32 minuti e mezzo un vero e proprio punto di riferimento, una colonna portante nello scacchiere di Chiesa. A trentasette anni non è cosa da poco avere un rendimento così alto in un campionato di vertice a una intensità altissima: solo una come Bea Martin poteva riuscirci. I numeri stupefacenti non finiscono qua: 61 i tiri nello specchio della porta (seconda solo a Neka, che però di mestiere fa il pivot), 144 le palle recuperate che hanno spesso e volentieri lanciato a rete le compagne per gol importanti come in Final Eight di Coppa Italia o nello scontro diretto del girone di andata contro il Granzette. Importante anche il dato dei falli subiti ben 10. Negli 1vs1 i duelli vinti sono 64% in fase difesa e ben il 72% in fase offensiva. Una giocatrice che fa praticamente reparto a sé nelle due fasi e che ha ancora tantissima benzina in corpo per fare la differenza nella massima serie, tanto da essere richiesta anche nei massimi campionati oltre oceano dove presto andrà a fare una esperienza di primo ordine. Una ragazza che al di là del campo è stata anche la vera anima social della squadra biancorossa, fornendo sempre una grande immagine di sé stessa come professionista e come persona.


Luca Pellegrini
Ufficio Stampa Città di Capena
*foto: Luca Pagliaricci