Un giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Leggendo le parole della mitica canzone di De Gregori si potrebbe dire che valgono ancora di più nel caso di un capitano e se il capitano in questione è Veronica Menichelli, non c’è dubbio che gli aggettivi usati dal grande cantautore romano calzino a pennello. Il coraggio dopo tante stagioni in A di scendere nella serie cadetta e vincere un campionato da anfitriona, l’altruismo che l’ha caratterizzata nel rimanere vicino al gruppo e alle sue compagne di reparto che hanno trovato poco spazio proprio perché il capitano si è fatta trovare sempre pronta. La fantasia di compiere parate con gesti tecnici difficili in momenti decisivi che hanno salvato il risultato e soprattutto il primato in classifica. Insomma Veronica Menichelli ha rappresentato non solo il capitano e il portiere ideale per il Capena, ma soprattutto una persona sincera e di esperienza per tutto il gruppo di ragazze che hanno regalato a questi colori e a questa maglia il sogno della Serie A.

Capitano, come vi eravate prefissate avete raggiunto tutti gli obiettivi: Final Four di Coppa e promozione diretta, raccontaci le tue sensazioni di questa stagione.
“Alla fine, questa tanto desiderata Serie A l’abbiamo conquistata. Era l’obiettivo principale, insieme alla qualificazione alla Final Four, che ci eravamo prefissati, con staff e società, all’inizio della stagione. Vincere un campionato ha sempre il suo perché. Ogni stagione è diversa e, soprattutto, ogni campionato è diverso. Abbiamo lottato a ogni partita per meritarci i tre punti. Sono molto orgogliosa di quello che ha fatto la mia squadra. Ci siamo meritate questa vittoria, abbiamo vinto quasi tutte le partite, pareggiandone due: direi che abbiamo fatto un campionato, quasi perfetto”.

Hai fatto una stagione davvero fantastica: ogni volta che la squadra aveva bisogno di te ti sei fatta trovare pronta, compiendo parate importanti ai fini del risultato. Raccontaci la tua stagione?
“Come avevo detto all’inizio della stagione, questo per me doveva essere un campionato di riscatto, per togliermi qualche sassolino dalla scarpa: diciamo che ci sono quasi riuscita. Ho disputato un bel campionato, mi sono sempre allenata costantemente per farmi trovare pronta in ogni situazione e per dar fiducia alle mie compagne. Come ho detto prima, siamo state la miglior difesa e per questo ringrazio anche le mie compagne, che hanno svolto un lavoro eccezionale”.

La parata più importante che ricordi e quella più difficile da compiere.
“Credo che la parata più difficile sia stata quella in campionato contro la Virtus Romagna. Un tiro al volo dal dischetto di rigore, che ho parato d’istinto. La parata più importante credo che sia stata quella nella prima partita di campionato, abbiamo passato tutto il secondo tempo ad attaccare. L’ultimo minuto riesco a salvare la partita in un’uscita 1vs1”.

Sei stata un grande capitano: hai aiutato le più piccole e le straniere, sei stata un collante fondamentale per il gruppo. Come hai vissuto da capitano questa stagione?
“Per me era la prima volta da capitano nel calcio a 5. Passare una stagione sempre ai vertici della classifica non è facile. Si deve mantenere sempre la giusta concentrazione per conquistare tutti gli obiettivi. È stata una grande responsabilità che il mister e la società mi hanno affidato. Per quanto ho potuto, mi sono rimboccata le maniche e ho fatto del mio meglio. Credo e spero di esserne stata all’altezza. Ho cercato di aiutare tutte le mie compagne nel migliore dei modi, riuscendo sempre a tenere il gruppo molto unito. Come ho detto prima, è stata una stagione molto soddisfacente ed essere stata il capitano del Città di Capena mi ha fatto crescere e mi ha dato moltissime soddisfazioni. Ringrazio soprattutto le mie compagne di squadra, sono state delle compagne eccezionali, un gruppo spettacolare, dove nessuna si è mai tirata indietro”.

Ufficio Stampa Città di Capena
*foto: Luca Pagliaricci