Torna in campo la Serie A: alle ore 16 la Futsal Femminile Cagliari affronterà il Real Grisignano. In attesa del match, noi di Ladyfutsal abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il dirigente rossoblù Marco Magnini. Ecco cosa ci ha raccontato…

Allora Marco, come procede la vostra e la tua stagione?

”L’andamento della stagione è certamente positivo, nonostante qualche rammarico per i punti lasciati per strada, ma sono cose che possono capitare quando si cambia tanto. Rispetto all’anno scorso abbiamo migliorato atteggiamento, ci siamo rinforzate e migliorato il modo di giocare. Il mio lavoro è marginale rispetto a quello che fanno le ragazze, il mister ed il preparatore atletico. E’ un piacere far parte di questo gruppo e crescere insieme”.

Qual è stato il percorso che ti ha portato al Cagliari?

“Il mio avvicinamento alla FFC è avvenuto grazie alla grande amicizia che mi unisce a capitan  Cuccu ed al vice Vargiu: inizialmente è nato un po’ per gioco e curiosità, ma piano piano è diventata una grande passione che mi portato a dedicare gran parte del mio tempo al team. Mi piace il gruppo, lo staff tecnico e tutto quello che gira intorno. Amo il calcio a 5 e ci gioco da ormai quasi 30 anni, ma viverlo dalla panchina ha tutto un altro fascino”.

Hai un tuo obiettivo personale?

”Il mio obiettivo personale è il raggiungimento di un obiettivo di gruppo, come spesso il mister ci fa notare: il team prima di tutto ed ha ragione. Abbiamo una squadra competitiva e spero che alla fine della stagione possiamo festeggiare 2 trofei, questo mi renderebbe veramente felice.
Ci sarebbe un altro obiettivo che non fa parte esclusivamente della mia squadra, ma che mi renderebbe altrettanto felice: negli ultimi anni si è parlato tanto di parità di sessi e di come il calcio femminile sia visto e trattato diversamente confronto a quello maschile. Qualcosa si sta muovendo, ma troppo poco e molto lentamente, le nostre ragazze sono delle professioniste a tutti gli effetti e sarebbe giusto che anche la federazione desse un segnale positivo a tal proposito. La questione della panchina d’oro alla maschile e d’argento alla femminile è uno dei tanti esempi”.

Valentina Pochesci