Ciao Andrea Natali e benvenuto al CF Pelletterie. Facciamola diversa questa intervista, partendo dalle quattro foto che ho a disposizione
Aga: La prima, Andrea Natali portierone targato sempre e solo Isolotto C5, quello di Giuliano Borsieri, quello dove anch’io c’ero.
Andrea: “Beh, ero in campo nella prima partita che fu giocata da quella neonata società e ho giocato praticamente in tutte le categorie cui ha partecipato, fino alla serie B. Ci sono rimasto se non sbaglio 23 anni”.
Aga: La seconda, guanti al chiodo si passa al ruolo di preparatore dei portieri e la maglia è sempre quella.
Andrea: “Per quanto sopra, fu un passaggio naturale, poi era una società che puntava moltissimo sul giovanile, ancora oggi se leggo le formazioni di molte squadre toscane ci trovo nomi che sono passati di là, le soddisfazioni in effetti non mancarono. In particolare ricordo la formazione Under 21 classe 1985, era davvero una squadra fantastica, avrebbero potuto diventare tutti professionisti”.
Aga: La terza, oltre al futsal hai altre passioni sportive vedo.
Andrea: “Se continuiamo a far rotolare il pallone, sono nato viola e ho l’abbonamento dal… lasciamo perdere. Dico solo Superchi, Galdiolo, Della Martira, chi può capire capirà. Poi altra passione sono gli sport motoristici, anche se adesso non li seguo più tanto, e il tennis”.
Aga: Quarta e ultima, Andrea Natali e il presente, quello col Coronavirus.
Andrea: “Devo essere sincero e probabilmente controcorrente, ma io ho vissuto la chiusura (uso il termine italiano anche se con l’inglese ci mangio) in maniera molto propositiva. Mi sono allenato, ho curato l’alimentazione e soprattutto ho avuto modo di riflettere su tante cose, insomma ne avrei fatto a meno, ma in qualche modo ho messo a frutto questa situazione forzata. Forse ho corso troppo negli ultimi 7-8 anni e avevo davvero bisogno di una pausa di riflessione. Peccato che sia avvenuta in circostanze così tragiche e sconvolgenti, ma come dicevo sopra, almeno qualcosa di buono sono riuscito, personalmente, a tirare fuori”.
Veniamo all’attualità.
Aga: E ora, proprio in questo momento così particolare, questa decisione, per certi versi inattesa, di rientrare in pista dopo un po’ fuori dal giro. Com’è nata l’idea e l’approccio col CF Pelletterie?
Andrea: “Col CF (se ricordi) ci fu già un approccio proprio all’epoca degli stravolgimenti, chiamiamoli così, che avvennero all’Isolotto, ormai una decina di anni fa, ma non se ne fece di nulla. Però anche dopo il mio allontanamento, principalmente per motivi professionali in quanto ho iniziato una mia piccola attività imprenditoriale, è sempre stata la società che ho seguito di più, forse insieme ai Bulls Prato dove in effetti feci l’ultima stagione, anche per la presenza di persone con cui avevo condiviso il percorso sportivo e mi riferisco a Giulio, Alessandro, Massimo (mio carissimo compagno di squadra in anni memorabili) e soprattutto Leonora, che dopo essere stata una mia allieva è diventata anche una carissima e sincera amica. Onestamente in questi anni ho ricevuto molte richieste, ma essendo appunto concentratissimo sul lavoro ho sempre declinato. Quest’anno, complice appunto l’emergenza Coronavirus, ho mio malgrado molto più tempo libero (lavoro nel turismo e siamo uno dei settori senz’altro più penalizzati) e quindi quando Leonora mi ha chiesto la disponibilità, non ho avuto molte esitazioni ad accettare”.
Aga: La seconda squadra si pone l’obiettivo di preparare le ragazze a un eventuale salto. Conosci il materiale umano, i portieri con cui lavorerai?
Andrea: “Me ne ha parlato Leonora, sinceramente al momento faccio un po’ fatica ad associare i nomi alle facce, qualche partita l’ho vista ma forse è meglio cominciare così, senza preconcetti o impressioni pregresse. Punto zero”.
Aga: Sono ragazze e per te non è una novità. Sono giovani e con i giovani te ci andavi a nozze… io lo so.
Andrea: “Perché sono giovane dentro. Anche se sulla carta d’identità (e nelle esperienze passate) ho realizzato che i giovani, ragazzi e ragazze, quantomeno quelli che fanno certi tipi di sport con un certo impegno, sono molto meglio di come il senso comune li descrive”.
Aga: “Per finire cito una vecchia canzone di Paolo Mengoli, conosci? “Perché l’hai fatto? Io credevo che tu fossi felice…”
Andrea: “Mengoli lo conosco, magari lo conosciamo io e te e basta, anche se io ho altri punti di riferimento musicali. Chi me l’ha fatto fare? Proprio perché credo che ciò aumenterà il mio già essere felice. Diciamo che sono realizzato professionalmente ed è già una gran cosa, ma la felicità la costruisci giorno dopo giorno, è un processo che non vuole mai interruzioni, che va coltivato continuamente. Parafrasando, è come navigare su un fiume controcorrente, se smetti di remare non resti fermo, vai indietro. È sempre stato il mio motto lavorativo, ma le riflessioni personali di cui sopra mi hanno fatto capire ancor di più che lo devo applicare anche alla sfera personale e privata, di ritrovare spazio per le passioni e le persone e, su questo, punto forte sul CF Pelletterie”.
Grazie mille Andrea per la disponibilità.
“Grazie a te Antonio, ci vediamo presto”
Ufficio Stampa Cf Pelletterie