La scorsa domenica, grazie al 5-2 con cui si è imposta in casa del San Pietro, l’Audace ha chiuso al meglio un ottimo girone d’andata. Un cammino che l’ha vista, matricola in Serie A2, togliersi varie soddisfazioni in campionato, senza contare la vittoria della Supercoppa Veneto contro la Noalese.

Insomma, niente male. Noi di Ladyfutsal ne abbiamo parlato con Veronica Brutti (doppietta domenica), in rossonero da quest’estate dopo una serie di contatti avvenuti già anni fa.

Veronica, si è concluso il girone d’andata: un tuo bilancio?

“Considerando il nostro obiettivo, abbiamo fatto sicuramente bene, ma non nego che si poteva fare meglio. Abbiamo perso qualche punto per strada ma fa parte del gioco, per tante ragazze è il primo anno in cui affrontano un campionato di questo livello quindi qualche scherzo ce l’ha fatto anche la tensione e la troppa voglia di fare, di dimostrare… Io vivo il calcio con molta serenità, domenica dopo domenica”.

E’ il tuo primo anno all’Audace, come ti trovi?

“Quest’estate volevo smettere per impegni lavorativi. Poi mi sono riscoperta ancora troppo innamorata del pallone, e ho deciso di continuare e di andare all’Audace perché mi piaceva l’idea di fare un campionato competitivo di calcio a 5. Ma soprattutto l’unico componente dello staff che conoscevo era il preparatore atletico, e l’idea di essere allenata da una persona così competente come lui non mi ha fatto esitare. Per me l’allenamento è la base di ogni risultato: non credo nelle cose che succedono a caso. Il fatto che per lavoro manco spesso dagli allenamenti mi fa stare veramente male, perché allenarsi in gruppo è sicuramente meglio che allenarsi da sole… e ringrazio la società e soprattutto le mie compagne per la pazienza (termine tanto caro al nostro mister) che hanno nei miei confronti”.

Cosa ti aspetti dal girone di ritorno?

“Non mi aspetto grandi cose… non mi piace molto questo modo di “vivere” la vita perché spesso ciò che ci si aspetta è sempre un po’ di più rispetto a ciò che poi si ottiene, e il rischio di rimanere delusi è elevato. Più che aspettarmi qualcosa penso che nel girone di ritorno si possa mettere in pratica quello che abbiamo imparato all’andata: che agitarsi non serve a nulla, che la partita rimane sempre e comunque un gioco, che la domenica si ritrova quello che si fa durante la settimana, che la squadra è sempre più della somma delle parti. Io personalmente ho veramente tantissima voglia di divertirmi insieme a tutte le mie compagne e alla società, e spero che non si arrabbino ancora tanto se qualche volta capita che io non difenda… in fondo vince sempre la squadra che fa un gol in più!”.

Valentina Pochesci