Domenica scorsa la Torres ha conquistato la prima vittoria in campionato battendo 4-1 il Maracanà Dream Futsal. Felice del risultato ottenuto Sabrina Marchese, arrivata a rinforzare la squadra allenata da Mario Desole nell’ultima sessione di mercato. Classe ’91, Sabrina vanta una importante carriera nel calcio a 11, in cui è riuscita a togliersi delle bellissime soddisfazioni.

Ma adesso per lei c’è solo calcio a 5, come ci racconta in questa intervista concessa in esclusiva a Ladyfutsal: uno sport di fatto nuovo per Sabrina, che ha una gran voglia di mettersi in gioco e fare bene nella sua nuova “famiglia”!

Ciao Sabrina! Per prima cosa un tuo commento sulla gara contro il Maracanà.
“Sono molto contenta per la vittoria di domenica, finalmente siamo riusciti ad ottenere i primi 3 punti. Ci voleva per il morale! È stata una vittoria maturata nelle giornate precedenti: siamo state in grado di apprendere dai nostri errori e colmare delle mancanze che non ci avevano permesso di fare risultato. Oltre all’inesperienza abbiamo patito un po’ l’emozione dell’esordio nella nuova serie, ma il mister in settimana ha saputo canalizzare ogni emozione nella giusta direzione, trasformandole in grinta e voglia di far bene. Sono un po’ meno soddisfatta del gioco espresso, non è stata la nostra miglior partita, ma il cinismo sotto porta questa volta ci ha ricompensato”.

Un bilancio su questo inizio di campionato?
“Sono nuova nel futsal, mi è difficile fare un bilancio complessivo dell’inizio stagione, perché ogni partita per me è un’enorme incognita. Affronto ogni avversario come se fosse il più forte sperando di riuscire a metterlo in difficoltà, e magari a strappare una vittoria. Posso solo parlare di noi, del nostro gruppo, che vedo lavorare sodo e con costanza. Secondo me abbiamo ampi margini di miglioramento, e cosa più importante abbiamo un “condottiero” che crede nel gruppo che allena, e che sarà sicuramente capace di trarre il meglio da ognuna di noi”.

Come state preparando la prossima sfida contro il Real Lions Ancona?
“La prossima gara si prepara come sempre, con bastone e carota, sudore e sorrisi. Come ho detto ogni partita per noi è una finale, non siamo molto attente alla classifica. Rispettiamo tutti ma non dobbiamo temere nessuno, per non partire già sconfitte!”.

Vieni dal calcio a 11: come ti stai trovando nel futsal?
“Sono ancora una matricola di questo sport, e ho ancora molto da imparare e captare. Credo che le cose miglioreranno giocando e andando avanti con il campionato, almeno lo spero! Mi mancano certe circostanze del “vecchio” calcio a 11, in fondo ci ho giocato per 15 anni circa, mi sento ancora un po’ improntata a quel tipo di gioco. Però quello che mi è sempre piaciuto di più del calcio e dello sport in generale è lo spogliatoio. Quest’anno sono capitata in una squadra che fatico a non definire “famiglia”: quando sei circondata da persone che da subito ti dimostrano affetto e stima, è difficile non applicarsi al meglio per ripagare la loro gentilezza. Voglio migliorare soprattutto per loro”.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?
“Non ho una buona memoria, e non sono il tipico attaccante che conta i propri gol, ma se mi chiedi dei momenti più belli della mia “carriera” non posso non citarti la vittoria dell’Europeo in Francia con la Nazionale under 19 allenata da Corradini.
Ogni volta che mi capita di guardare la medaglia d’oro nella mia stanza mi vengono i brividi. È stato un percorso europeo lungo, duro, ma soprattutto avvincente!. Ad oggi purtroppo conta come l’unica vittoria della Nazionale Italiana di calcio femminile. E poi, ben più recente, l’avventura in Champions con la Torres. Affrontare avversarsi di livello accanto ad alcune delle giocatrici più forti in Italia è stato un onore e un privilegio. Togliermi anche la soddisfazione del gol, un sogno. Peccato sia finito tutto troppo presto. Perché in quella Torres c’erano campionesse dentro e fuori dal campo. Hanno distrutto una realtà stupenda e destinata ad altri successi”.

Sabrina, hai un sogno nel cassetto?
“Non saprei, è una domanda difficile. In questo momento non riesco a fare progetti a lungo termine, sono solo concentrata sull’oggi. Vorrei continuare a cavalcare l’onda dell’entusiasmo per questa nuova avventura appena iniziata. Vorrei essere una “spugna”, apprendere il più possibile e il più velocemente possibile. Sto trovando molti stimoli e questo mi piace e mi gasa tantissimo. Nessuno migliora senza stimoli!”.

Valentina Pochesci