Il primo anno è stato istruttivo. Agosto sarà il mese in cui nascerà la seconda edizione della Serie A Elite. Dalla composizione dei gironi, all’avvio dei raduni precampionato.

La prima stagione ha insegnato ai club la difficoltà di questa competizione ed è per questo che, ai nastri di partenza della seconda Elite, tutte le società hanno già fatto investimenti importanti e nessuna di loro farà a meno di straniere, che possano alzare il livello di competitività della squadra, e delle migliori italiane in circolazione.

La Serie A Elite è soprattutto selezione naturale. Come in ogni altra realtà sportiva/imprenditoriale, solamente le società con una progettualità razionale possono durare negli anni e non fare il ‘famoso’ passo più lungo della gamba. C’è anche da dire che nessuno vieta al ‘Ross Brawn di turno‘ di fondare la Brawn Gp, vincere tutto, e chiudere bottega la stagione successiva. Tutto è lecito ma è bello notare come in Elite vi siano club, e dirigenti sportivi, che sono stati in grado, stagione dopo stagione, di scrivere e riscrivere la storia di questo sport. Servono i soldi ma anche le capacità gestionali. Quindi complimenti a tutti questi professionisti che si sono meritati l’Elite con la loro programmazione.

Quest’anno il nostro campionato sarà un fiore all’occhiello. Abbiamo vinto anche le resistenze delle ultime irriducibili e abbiamo ingaggiato il meglio che offre il mercato mondiale. Ce le abbiamo tutte noi per la gioia dei tifosi italiani. Straniere che sono importanti anche per la crescita qualitativa delle italiane. Ma ovviamente non basta e qui si apre la pecca più grande del nostro sistema. Non esistono campionati giovanili degni di questo nome. A mio parere, dovrebbe essere imposto l’obbligo di avere un settore giovanile (cliccare qui per partecipare al sondaggio), con il vertice nella squadra juniores, alle società di Elite.

Operazione che dovrebbe essere portata avanti in sinergia con i comitati regionali che, praticamente sempre, sono assenti o addirittura inesistenti. Chiaramente non siamo ai livelli del calcio professionistico dove esistono campionati Primavera, Allievi e Giovanissimi a livello Nazionale. Però sarebbe già qualcosa se tutte le Regioni (o almeno quelle che vantano formazioni in Elite e Serie A) riuscissero ad avere un torneo che poi sfoci nelle finali nazionali.

Rivoluzione del settore giovanile che sarebbe, quantomeno opportuna, in ottica Nazionale. Il nostro team, dopo amichevoli con avversari improbabili, si appresta a disputare il suo primo torneo internazionale a inviti. Ma c’è ancora tempo per costruire perchè non esistono ancora competizioni ufficiali e il Mondiale riconosciuto è ancora un miraggio. Questo ci permette di poter crescere con calma a livello di Nazionale ma senza dormire. Per questo sarebbe opportuno operare in maniera immediata su quelle che sono le fondamenta, e il possibile serbatoio, del nostro sistema futsal.

Andrea Pelagatti.